Per i servizi telefonici e per quelli televisivi gli operatori hanno introdotto la cosiddetta tredicesima mensilità. Nell’arco di un anno, infatti, l’utente è chiamato a pagare il canone per un totale di 13 bollette in virtù della fatturazione che è ogni quattro settimane nonostante lo stop imposto dall’Agcom per i servizi di telefonia fissa ed Internet. A quanto pare però, dalla telefonia e fino ad arrivare alla pay-Tv, i fornitori dei servizi hanno ignorato le disposizioni dell’Autorità puntando e sperando su un pronunciamento del Tar a loro favorevole.
Sulla questione delle 13 bollette in un anno già da parecchie settimane è montata la protesta pure da parte delle Associazioni dei Consumatori, con alcune di queste che, tra l’altro, hanno presentato degli esposti alle Autorità competenti.
In accordo con quanto è stato riportato da Repubblica.it, l’Agcom nel prossimo mese di settembre del 2017 si pronuncerà su Sky che recentemente, al pari delle società di telefonia, ha annunciato per gli abbonamenti la variazione delle tempistiche di fatturazione dei servizi da mensile ad ogni quattro settimane. Considerando che al momento lo stop dell’Agcom è stato ignorato, nel caso in cui il Tar dovesse dare ragione all’organismo di controllo nelle comunicazioni, allora a carico dei gestori scatteranno inevitabili le sanzioni ed anche i risarcimenti a favore degli utenti.
La delibera dell’Agcom, che ha imposto lo stop alla fatturazione a 28 giorni, risale allo scorso mese di marzo del 2017, mentre l’udienza al Tar del Lazio è fissata nel prossimo mese di febbraio del 2018. Nel mezzo, il mese prossimo, ci sarà il pronunciamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni su Sky che intende modificare le tempistiche di fatturazione, da mensile ad ogni quattro settimane, a partire dal mese di ottobre del 2017.
