Piccoli negozianti e botteghe artigiane stanno scomparendo, allarme Cgia di Mestre

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Negli ultimi otto anni in Italia sono stati persi ben 400 mila posti di lavoro a causa della chiusura di quasi 158 mila tra piccoli negozi di vicinato attivi nel commercio, e botteghe artigiane. A rilevarlo con un’elaborazione è stato l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre nel precisare che nell’arco di otto anni hanno chiuso i battenti oltre 12 mila negozi del piccolo commercio, ed oltre 145 mila botteghe artigiane.

Secondo Paolo Zabeo, che è il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, le botteghe artigiane e le piccole imprese che hanno chiuso i battenti sono state penalizzate dalla crisi, dal calo dei consumi, ma anche dall’impennata dei costi dei canoni di locazione, dalla burocrazia, dalle tasse e dalle restrizioni sull’accesso al credito da parte del sistema bancario.

Inoltre, per l’Associazione degli artigiani mestrina le cause legate alla chiusura delle piccole imprese del commercio, e degli artigiani, sono riconducibili, negli ultimi quindici anni, anche alle politiche sempre più mirate e sempre più aggressive della grande distribuzione organizzata, con la conseguenza che in molti casi per i piccoli operatori non c’è stata via di scampo.

La Cgia ha tra l’altro rilevato che la chiusura dei negozi e delle botteghe artigiane è continuata anche nell’ultimo anno. In particolare, da giugno 2016 allo stesso mese di quest’anno 25.604 tra piccoli negozi ed artigiani, pari all’1,2% del totale, hanno chiuso i battenti. Per professione, i più penalizzati sono gli autotrasportatori con a seguire gli edili ed i produttori di mobili, mentre crescono in controtendenza gli estetisti, i parrucchieri, i tassisti e gli autonoleggiatori, le gelaterie, le pasticcerie ed i take away.