Finanziamento non pagato o ritardo nel pagamento della rata: cosa fare

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Il finanziamento non pagato, quindi la rata che scade, rappresenta sicuramente uno degli incubi maggiori che una persona che ha richiesto liquidità teme.

Potrebbe accadere che, per diversi motivi, il pagamento possa non avvenire regolarmente e questo potrebbero avere delle ripercussioni negative.

Scopriamo ora come procedere per evitare che la situazione possa essere complicarsi improvvisamente.

Cosa succede se il pagamento non viene svolto regolarmente

Quando si richiede un finanziamento è sempre importante considerare se si è in grado di effettuare il pagamento delle rate con una certa costanza, quindi rispettando le diverse scadenze che contraddistinguono lo stesso finanziamento.

Potrebbe, però, accadere di dover fronteggiare una spesa improvvisa che comporta il mancato pagamento della rata come stabilito e in questo caso è importante sapere che ogni giorno di ritardo comporta un incremento della rata.

Questo per il semplice fatto che, alla somma base dovuta, si aggiungono gli interessi della mora, i quali vengono conteggiati sia per la percentuale stabilita nel contratto che per ogni singolo giorno di ritardo.

Pertanto è fondamentale tenere a mente questo dettaglio importante.

Il pignoramento, una soluzione variabile adottata dalle banche e dalle finanziarie

Quando si ci ritrova nella situazione di non riuscire a pagare il prestito richiesto, quindi le sue rate, occorre prendere in considerazione come la banca procede in modo tale da ottenere una sorta di compenso che copra la somma di denaro dovuta dal creditore.

Generalmente questa operazione avviene direttamente sul conto corrente del richiedente del finanziamento, così come accade che la banca effettui delle indagini affinché possa recuperare il credito richiesto dal cliente e quindi possa coprire l’ammanco rappresentato dal mancato pagamento delle rate.

Ma dopo quante rate di prestito non pagate scatta il pignoramento?

Il pignoramento è una delle situazioni maggiormente sconvenienti che possono interessare il richiedente di un finanziamento, in quanto in questo caso la banca, che conosce le garanzie materiali di quel cliente, procede con il pignoramento degli stessi beni, che verranno utilizzati come strumento per compensare la somma di denaro dovuta dal richiedente.

In questo caso il pignoramento, specialmente se si tratta di un mutuo, avviene nel momento in cui le rate non pagate dal richiedente sono 18 consecutive, quindi un anno e sei mesi di mancati pagamenti.

Potrebbe anche accadere che il pignoramento possa essere scelta come soluzione da parte della banca o dell’ente finanziario nel frangente in cui il debitore non abbia conti correnti o disponibilità economiche dalle quali la stessa banca può attingere per ottenere il pagamento di quella somma di denaro dovuta dallo stesso cliente.

Per esempio un pignoramento dei beni può avvenire nel frangente in cui, al termine di una verifica, viene riscontrata l’impossibilità di ottenere un compenso per le mancate rate.

Pertanto si procede con il pignoramento dei beni, mobili e immobili, che diventano di proprietà della banca che quindi considera il debito estinto proprio perché in possesso di beni di diverso genere che servono come sorta di compenso per il mancato pagamento delle rate.

Il finanziamento non pagato, cosa accade se non si riesce a estinguere le rate?

Una seconda domanda che ci si pone quando si riscontrano delle difficoltà nel riuscire a pagare le rate del finanziamento consiste nel chiedersi cosa succede se non si paga più un prestito personale.

In questo caso possono palesarsi diverse situazioni tra cui la prima è quella del pignoramento di beni di un certo valore, come la casa, che servono appunto per coprire gli ammanchi e la somma di denaro residua del debitore della banca.

In altre situazioni accade che quella persona che si ritrova in tale situazione venga identificata come inadempiente, ovvero non è in grado di effettuare il pagamento delle successive rate del finanziamento.

In molte occasioni le banche optano per una soluzione che comporta il pagamento totale della parte residue del prestito, privato degli interessi, che deve essere effettuato in una sola rata.

La banca offrirà al cliente la possibilità di procurarsi il denaro necessario entro un certo lasso di tempo: in questo caso, effettuando il versamento, il debito con la banca viene completamene estinto.

Qualora l’inadempiente non dovesse essere in grado di effettuare tale pagamento, la banca o l’ente che concede quelle somme di denaro potrà procedere con il pignoramento dei beni in possesso di quel cliente.

Debiti non pagati con la banca: quando si diventa cattivi pagatori?

Il finanziamento non pagato comporta, oltre alle situazioni prima descritte, anche quella di essere segnalati come cattivi pagatori.

Ma cosa significa?

Questa condizione tende a essere piuttosto complessa in quanto una persona che viene segnalata al Crif dopo due mesi di ritardo per il pagamento di una rata, potrebbe avere parecchie difficoltà nel riuscire a chiedere successivi finanziamenti.

Ciò accade in quanto l’individuo cattivo pagatore è colui che ha difficoltà, talvolta momentanee, che gli impediscono di far fronte al debito acceso con la banca e pertanto tale segnalazione funge come sorta di campanello d’allarme per le altre banche ed enti finanziari, che saranno molto meno propensi a concedere denaro a una figura del genere.

Altro aspetto importante da considerare è la segnalazione presso la Centrale Rischi: questo avviene quando le difficoltà economiche che contraddistinguono quel soggetto sono evidenti e impediscono a quella persona di far fronte ai debiti con le banche e con gli enti che offrono personali.

Anche in questo caso diviene complesso riuscire a ottenere un nuovo finanziamento.

Come procedere per essere cancellati come cattivi pagatori

Per approfondire l’argomento leggi questo utile articolo relativo ai pignoramenti e insolvenze che permette di avere una panoramica completa in merito alle situazioni che avvengono quando non si riesce a pagare un finanziamento.

Per essere cancellati dalla lista dei cattivi pagatori è importante sapere che questa procedura avviene effettuando il pagamento, anche se in ritardo, nel minor tempo possibile, evitando quindi di incrementare il ritardo.

La cancellazione avviene automaticamente con delle tempistiche che variano da uno a tre anni a seconda del numero delle rate non pagate e dalle tempistiche che riguardano appunto il ritardo effettuato nello svolgimento di tale procedura.

La cancellazione non prevede alcun costo aggiuntivo, dato che sarà il centro dove è avvenuta la segnalazione a procedere con tale procedura una volta che il cattivo pagatore estingue il suo debito.