Imprese in crisi, fallimenti aprile-giugno 2017 in discesa

Fallimento imprese italiane non finanziarie, tasso di default in discesa
Fallimento imprese italiane non finanziarie, tasso di default in discesa

Grazie probabilmente anche alla ripresa dell’economia italiana, nel nostro Paese sta progressivamente diminuendo il numero delle imprese che, in stato di crisi aziendale, sono costrette a portare i libri in tribunale. Nel periodo da aprile a giugno del 2017, infatti, in Italia si contano 3.008 fallimenti con una riduzione del 15% rispetto ai 3.537 fallimenti dello stesso periodo del 2016.

Si rafforza così il trend discendente relativo ai fallimenti delle imprese considerando che su base annua l’anno scorso, rispetto al 2015, il calo si era attestato al 3%. Su base territoriale, nel secondo trimestre del 2017 il calo più consistente dei fallimenti anno su anno, con un -16,8%, è stato rilevato nel Nord Est del nostro Paese con a seguire le Regioni del Mezzogiorno (-16,5%), il Nord Ovest (-14,7%) e poi sotto la media nazionale il Centro Italia con un -12,2%.

Per settore economico, invece, la maggiore riduzione dei fallimenti, sempre relativamente al periodo aprile-giugno del 2017, è stata rilevata anno su anno nel settore delle costruzioni con un crollo del 24,8%, ed a seguire il settore del trasporto e magazzinaggio con un -21,1%, -16,9% per le attività manifatturiere, e -12,9% per il commercio all’ingrosso e al dettaglio.

Il calo dei fallimenti genera tra l’altro effetti positivi sull’occupazione visto che con il calo delle imprese in crisi aumentano quelle disposte a nuove assunzioni. Non a caso, proprio da un recente Rapporto di Unioncamere, è emerso che in Italia tra agosto ed ottobre 2017 le assunzioni programmate sono stimate in ben 875 mila. Su un totale di 875 mila ricerche di personale che sono state pianificate dalle imprese, il 55,8% riguarda entrambi i sessi, il 28,8% gli uomini ed il 15,4% le donne.