Età pensionabile lavori usuranti: Coldiretti, includere anche i coltivatori

Obbligo fattura elettronica per 500 mila aziende agricole
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In materia di pensioni, la deroga sull’aumento dell’età pensionabile, che salirà a 67 anni, deve valere non solo per gli operai agricoli, ma anche per i coltivatori diretti. A chiederlo è la Coldiretti in virtù del fatto che i coltivatori diretti, al pari degli operai agricoli, ed anche con maggiore intensità, svolgono nei campi gli stessi lavori. Per bloccare l’adeguamento dell’età pensionabile a carico di coloro che svolgono lavori cosiddetti gravosi, infatti, il Governo italiano ha individuato quindici categorie, delle quali 11 sono state già fissate dall’Ape social, l’anticipo pensionistico a carico dello Stato, mentre le altre quattro riguardano i siderurgici, gli agricoli, i pescatori ed i lavoratori del settore marittimo.

L’aumento automatico dell’età pensionabile, per la quale, tra l’altro, i Sindacati chiedono un incontro con il Governo italiano, scatterà a partire dal 2019 in ragione dell’aumento dell’aspettativa di vita che recentemente è stato ‘certificato’ con gli ultimi dati che sono stati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Sull’automatismo, al fine di non creare disparità e discriminazioni per il lavoro nei campi, la Coldiretti ritiene giusto considerare usurante non solo l’attività degli operai agricoli, ma anche quella dei coltivatori diretti.

L’organizzazione degli agricoltori, inoltre, pone anche l’accento sul fatto che il mancato adeguamento dell’età pensionabile per i lavoro nei campi può favorire il ricambio generazionale riducendo da un lato gli infortuni in agricoltura, e dall’altro accogliendo la crescente domanda di lavoro nel settore agricolo da parte dei giovani. Nonostante il calo del 4,8% rilevato nei primi otto mesi del corrente anno, infatti, nel settore agricolo l’impatto degli infortuni sul lavoro presenta un’incidenza più elevata.