Business dei migranti: un giro di soldi vorticoso spiegato da una economista

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Il business dei migranti spiegato dall’economista Loretta Napoleoni in una intervista illuminante concessa al sito Tiscali.

Il business dei migranti e i rapporti poco cristallini tra alcune Ong e gli scafisti sono finiti nel mirino del procuratore di Catania, Zuccaro. Le sue dichiarazioni hanno sollevato un polverone scatenando una ridda di polemiche tra coloro che sostengono a spada tratta la legittimità dell’operato delle Ong e coloro che invece sostengono la presa di posizione di Zuccaro.

Su questo argomento, è intervenuta Loretta Napoleoni, esperta di terrorismo internazionale e di finanza che ha recentemente pubblicato un libro dedicato al traffico di migranti, edito da Rizzoli. Nell’intervista pubblicata sul sito Tiscali, la Napoleoni ritiene plausibile la tesi espressa da Zuccaro perchè ‘in ballo’ ci sarebbero ‘interessi che toccano una montagna di soldi’. Secondo la tesi espressa dalla studiosa di terrorismo internazionale, il business dei migranti ha ormai raggiunto livelli mai conosciuti prima, diventando uno dei più redditizi in assoluto.

‘In Italia le Ong sono le Onlus – ha spiegato Loretta Napoleoni a Tiscali – introdotte in Italia da una legge del ’97. Vuol dire che è possibile raccogliere denaro senza pagare le tasse. E’ anche molto facile, visto che per creare una Onlus bastano 2000 euro. Quando è scoppiato il caso migranti molte si sono buttate nel business dell’accoglienza. Lo Stato dà a ogni onlus che fa questo tipo di attività 35 euro al giorno per migrante. Di questi 35 euro, 30 sono per vitto, alloggio e necessità immediate, i 5 euro ulteriori sono specificatamente per imparare la lingua, necessità legate a emergenze mediche eccetera. La Onlus gestisce come le pare i 5 euro, nel senso che dovrebbe avere un assistente sociale ogni dieci migranti per esempio e questo ovviamente non succede’.

Secondo la tesi espressa dalla Napoleoni, l’intento di alcune onlus sarebbe quello di lucrare proprio su quei 5 euro in più pagati con i soldi dei contribuenti: ‘Su quei cinque euro si può intervenire più facilmente – ha proseguito l’economista – perché se le direttive sono che ogni dieci migranti ci vuole una persona specializzata che deve essere pagata e poi usano i volontari, significa che gli specialisti non li stai pagando. E intascano la differenza’.

Il calcolo che fa la Napoleoni è semplice e nel contempo davvero illuminante su quanto il business dei migranti può fruttare alle onlus: ‘5 al giorno moltiplicati per 100 migranti fa 500 euro al giorno. Moltiplicati per tutto il tempo che rimangono in Italia. Sono bei soldi’.

‘Di Onlus – spiega la Napoleoni nell’intervista a Tiscali – negli ultimi 3 o 4 anni ne sono nate a decine. Ce ne sono tantissime, specialmente al Nord: hanno messo su una Onlus, hanno preso i vecchi casolari, li hanno imbiancati, ci mettono dentro i migranti e fatto l’affare’.