Continua la fase di debolezza dei prezzi del petrolio con il Brent che in data odierna, mercoledì 22 marzo del 2017, viene scambiato a 50,15 dollari al barile, ovverosia sui minimi degli ultimi quattro mesi. Pollice verso pure per il WTI che passa di mano attorno ai 47,50 dollari al barile.
Prezzi petrolio, poche speranze estensione accordo Opec su taglio della produzione
A pesare sull’andamento del prezzo del greggio è da un lato il rischio di un eccesso delle scorte mondiali, e dall’altro l’aumento della produzione negli Stati Uniti di shale oil, ovverosia del petrolio non convenzionale che viene prodotto dai frammenti di rocce di scisto bituminoso. In più, al momento non sembrano esserci i presupposti affinché l’accordo Opec sul taglio alla produzione, fissato lo scorso 30 novembre, venga ulteriormente esteso.
Dipartimento dell’energia Usa, i dati sulle scorte strategiche nell’ultima settimana
Intanto proprio oggi negli Stati Uniti il Dipartimento dell’energia ha comunicato i dati sulle scorte strategiche nell’ultima settimana. Nel dettaglio, le scorte strategiche di petrolio negli USA sono aumentate di 4,95 milioni di barili per quello che è un incremento superiore alle attese degli analisti. Scendono invece, sempre con riferimento gli ultimi sette giorni, le riserve di benzina e gli stocks di distillati nel Paese a stelle e strisce. Nel dettaglio, gli stocks di distillati nell’ultima settimana sono scesi di 1,91 milioni di barili, mentre la flessione delle riserve di benzina, superiore alle attese, è stata pari a 2,81 milioni di barili.
Scorte petrolio in aumento, cosa farà l’Opec dopo giugno?
Considerando l’abbondanza delle scorte di petrolio, resta ora da vedere se aumenterà nelle prossime settimane la pressione sull’Opec affinché estenda il periodo di taglio alla produzione oltre la scadenza fissata per il prossimo mese di giugno.
