Ubi Banca: in previsione tagli di posti di lavoro e di filiali delle tre good bank

Ubi banca

Ubi Banca taglierà oltre 1.500 posti di lavoro e 140 filiali delle tre banche italiane, prevista l’assunzione di 900 giovani.

Ubi Banca ha messo mano ad un piano che prevede tagli per circa 200 milioni in termini di oneri operativi. Una vera tagliola che riguarderà soprattutto il personale delle cosiddette tre good bank. Vale a dire Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti. La contrazione di risorse umane riguarderà poco più di 1.500 persone e di 140 filiali. Il piano prevede inoltre l’ottimizzazione delle spese amministrative.

Questo è quanto emerge dal nuovo piano industriale predisposto per il riassetto di Ubi Banca. A livello di gruppo, Ubi Banca dovrebbe congedare circa 4 mila risorse, in un progetto complessivo che prevede un vero e proprio cambio generazionale con l’assunzione di 900 giovani (200 dei quali già assunti nel 2016). Oltre alla chiusura di 140 filiali verranno tagliati altri 230 punti vendita. Una vera e propria ecatombe di posti di lavoro che si perderanno, sacrificati sull’altare della necessità di ottimizzare le risorse.

Il piano predisposto da Ubi Banca dovrà portare un utile stimato in 1,13 miliardi di euro entro il 2020, mentre dovrebbe superare il 13% l’indicatore di solidità patrimoniale. Il piano prevede inoltre l’incorporazione delle tre banche italiane, che avverrà in tempi celeri. Verrà effettuata una prima migrazione di Banca Marche e Cassa di Risparmio di Loreto che dovrà avvenire già entro ottobre.

Sono davvero lusinghieri i bilanci di Ubi Banca nel 2017. Solo nel primo trimestre di quest’anno il gruppo bancario ha fatto registrare un utile di 67 milioni di euro (+59,4% rispetto allo stesso periodo del 2016) nonostante il Fondo Atlante si sia svalutato per 13,5 milioni. Ottimi anche i dati relativi alla gestione operativa che si attesterebbe attorno ai 276 milioni di euro, facendo segnare una crescita del 12,6%.