Manca ancora oltre un mese alla fine del 2016, ma in materia di investimenti, specie sull’azionario, già si guarda al 2017 ed a quelli che potrebbero essere i settori ed i titoli più attraenti. L’anno che sta per finire, in particolare, è stato contraddistinto da un picco di volatilità che è stato registrato sui mercati finanziari mondiali all’indomani dell’esito del referendum sulla Brexit. Per qualche giorno si è temuto il peggio, ma poi dopo il crollo iniziale i mercati azionari hanno recuperato a partire proprio dalla borsa di Londra.
Il 2016 sta per chiudersi anche con il Dow Jones che in America viaggia a livelli record in quanto, dopo l’elezione a Presidente USA di Donald Trump, si scommette innanzitutto sulla riforma del sistema bancario. Con la conseguenza che le grandi banche hanno incrementato il loro valore di borsa e lo stesso potrebbe accadere pure nei primi mesi del 2017.
Il programma di investimenti del 45-esimo Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, riguardo alla creazione ed al potenziamento delle infrastrutture, potrebbe continuare ad avvantaggiare a Wall Street, anche nel 2017, i titoli industriali. Così come le politiche isolazionistiche tipiche dei Repubblicani potrebbero mettere in difficoltà al Nyse come al Nasdaq i titoli di quelle società che generano quote rilevanti del loro fatturato all’estero.
Per quel che riguarda invece la Borsa italiana, a Piazza Affari da qui ai primi mesi del prossimo anno si guarda ai titoli bancari che continuano a risentire delle difficoltà legate ad Istituti come MPS. La stabilità a livello politico, tra l’altro, sembra essere uno dei fattori chiave che porterà o meno gli investitori esteri a puntare su Piazza Affari, ragion per cui si guarda alla tenuta del Governo guidato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e, nel brevissimo, all’esito del voto sul Referendum Costituzionale che è fissato per domenica 4 dicembre del 2016.
