Rc auto con la scatola nera, le novità ed i rischi con il Ddl concorrenza

Tariffe Rc auto 2018, ecco le dieci province italiane più costose
Tariffe Rc auto 2018, ecco le dieci province italiane più costose

Per le assicurazioni auto che vengono stipulate con la cosiddetta black box, i costi di gestione del dispositivo elettronico, in nessun caso, devono ricadere sui contraenti. E’ questa la posizione del Codacons che in merito con una nota ha apertamente chiesto all’Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, di monitorare l’andamento del mercato dell’Rc auto al fine di evitare che a danno degli assicurati ci siano dei rincari occulti.

I rischi di aumenti delle polizze, secondo l’Associazione dei Consumatori e degli Utenti, sono legati al fatto che, così come previsto nel Ddl concorrenza, gli sconti che le compagnie di assicurazione sono chiamati ad applicare, con l’installazione della scatola nera, presentano a livello legislativo tratti di ‘ambiguità e vaghezza’. In pratica non c’è garanzia e certezza sul fatto che i costi di installazione e di manutenzione della scatola nera non vengano caricati sugli assicurati andando di conseguenza a vanificare gli sconti sui premi previsti dal Ddl concorrenza.

Per completezza c’è anche da dire che il Disegno di legge sulla Concorrenza prevede l’applicazione di sconti anche per gli automobilisti virtuosi, ovverosia per chi non commette incidenti e risiede in quelle zone del Paese che sono a più alta sinistrosità con la conseguenza che di norma le compagnie di assicurazione applicano sull’Rc auto delle tariffe ben più alte rispetto alla media nazionale. In più, il Ddl Concorrenza per quel che riguarda le novità sull’Rc auto lascia proprio all’Ivass il compito di fissare e di determinare gli sconti unitamente all’adozione di ulteriori misure che sono finalizzate ad un maggior contrasto delle frodi Rc auto.