Conto corrente tradizionale, ecco come variano i costi in base al canale di utilizzo

Conti dormienti, decadenza esigibilità delle somme parte da novembre 2018
Conti dormienti, decadenza esigibilità delle somme parte da novembre 2018

I costi dei conti correnti tradizionali variano anche in base al canale di utilizzo, ovverosia a seconda che l’uso sia fisico, in filiale, oppure in remoto attraverso il web.

Costo conti correnti, il confronto 2017-2018

A metterlo in evidenza con un’infografica è stato il Corriere.it nel precisare che la variazione 2017-2018 dei costi per il conto corrente tradizionale ad uso fisico è pari a +1,5% in quanto si è passati dai 132 euro medi annui del 2017 ai 134 euro di media annua nel 2018. Per i conti correnti tradizionali ad uso online, invece, il rincaro medio è pari al 3,8% in virtù di costi medi che passano dai 102 euro dello scorso anno ai 106 euro dell’anno in corso.

Dall’indagine del Corriere.it, tra l’altro, è emerso che dall’inizio del 2018 hanno rivisto al rialzo i costi sui conti correnti bancari UniCredit, Cariparma, Carige, BNL e, per quel che riguarda i conti online, pure Hello Bank di BNL e Widiba del Gruppo Monte dei Paschi di Siena.

Rincari banche non si arrestano dopo i salvataggi

Il sito del Quotidiano mette altresì in evidenza come la fase più acuta della crisi del sistema bancario, con le operazioni di salvataggio, sia ormai alle spalle, ma nello stesso tempo non si può dire che i rincari di settore si siano fermati.

Anzi, rispetto ai conti tradizionali con canale d’uso fisico sembrano essere proprio quelli con uso online, come sopra indicato, ad essere maggiormente a rischio di ulteriori rincari nei prossimi mesi. In altre parole in futuro entrare in banca con il telefonino ed operare attraverso le disposizioni online standard e più frequenti, dai bonifici ai pagamenti, potrebbe essere sempre più costoso.