Come difenderci se abbiamo pagato il bollo auto e le autorità ci chiedono nuovamente il pagamento della tassa di proprietà ?
Si sa che il bollo auto è una delle tasse che gli italiani odiano di più insieme all’abbonamento Rai. In genere tutte le tasse che costituiscono un ulteriore onere su cose già di nostra proprietà, risultano davvero incomprensibili per il modo di pensare degli italiani. Non è un caso che, insieme all’abbonamento alla tv di stato, il bollo auto è una delle tasse più evase dagli italiani. Spesso non si paga questo balzello inconsapevolmente, mentre altre volte ce ne dimentichiamo per troppa superficialità.
Spesso capita che ci vediamo recapitare a casa un provvedimento delle autorità competenti che ci chiedono nuovamente la corresponsione della tassa di proprietà dell’automobile che noi abbiamo già pagato regolarmente. Questo avviene perchè la burocrazia farraginosa e confusionaria mette in difficoltà anche le autorità preposte. Questo errore è più frequente quando l’automobilista paga la rata in ritardo. Ma quali armi abbiamo per dimostrare di avere pagato il bollo e come possiamo tutelarci ?
Ovviamente se conserviamo la ricevuta di pagamento, il gioco è fatto. Se paghiamo il bollo auto con il sistema online dobbiamo sempre effettuare uno screen shot della pagina del nostro conto corrente che immortala l’avvenuto pagamento. Prove inconfutabili che attestano l’adempimento dei nostri obblighi verso il fisco. Essendo una tassa regionale, alcune regioni consentono di poter verificare la regolarità della propria posizione in merito al pagamento del bollo auto. Alcune regioni hanno stipulato convenzioni con l‘Aci per la gestione del bollo, ma in questo caso la visura è consentita solo ai soci. Per quanto riguarda le regioni Sicilia, Friuli, Sardegna Marche e Valle d’Aosta è direttamente l’Agenzia delle Entrate che verifica i pagamenti. Basta recarsi allo sportello e inserire i dati della propria vettura per avere il prospetto della situazione relativa ai pagamenti.
