Dichiarazione Iva 2017 in ritardo, come trasmetterla con adempimento spontaneo

Compensazione crediti commerciali con cartelle esattoriali anche nel 2018
Compensazione crediti commerciali con cartelle esattoriali anche nel 2018

Per tutti coloro che non hanno presentato, entro il termine dello scorso 30 aprile del 2018, la dichiarazione Iva relativa all’anno di imposta 2017, scattano ufficialmente i tempi supplementari.

In accordo con quanto è stato riportato da FiscoOggi.it, il Quotidiano telematico dell’Agenzia delle Entrate, infatti, entro il prossimo 30 luglio del 2018, per la dichiarazione Iva 2017 non ancora trasmessa, o con anomalie, errori e/o omissioni, ci sarà la possibilità di rimediare e di mettersi in regola facendo leva sull’istituto del ravvedimento operoso nell’ambito della promozione della compliance da parte del Fisco nel rapporto con i contribuenti.

Ravvedimento operoso dichiarazione Iva 2017

Nel dettaglio, il Fisco invia ai contribuenti interessati apposita comunicazione per mettersi in regola trasmettendo la dichiarazione Iva entro il 90esimo giorno dalla scadenza del termine ordinario, ovverosia, appunto, entro e non oltre la data del 30 luglio del 2018.

L’istituto del ravvedimento operoso, oltre a portare il contribuente a procedere con l’adempimento spontaneo, permette pure ai sensi di legge di versare al Fisco le somme dovute con l’applicazione di sanzioni ridotte.

Comunicazione Agenzia Entrate via Pec – Posta elettronica certificata

Nel comunicare la mancata trasmissione della dichiarazione Iva 2017, o eventuali errori/anomalie se invece questa è stata inviata entro il 30/4/2018, l’Agenzia delle Entrate utilizza la Posta Elettronica Certificata (PEC). Inoltre, la stessa comunicazione è consultabile da parte del contribuente dall’interfaccia web ‘Fatture e Corrispettivi’, ed all’interno del ‘Cassetto fiscale’ al quale si accede con le credenziali di accesso ai servizi online del Fisco (Entratel e Fisconline).

Per tutti coloro che hanno ricevuto la comunicazione, inoltre, l’Agenzia delle Entrate ricorda che, anche avvalendosi di un intermediario abilitato, ai fini della regolarizzazione della propria posizione si può segnalare al Fisco ogni elemento, fatto o circostanza che sia non conosciuta.