Videosorveglianza nelle aziende un must per la sicurezza di tutti

Per motivi di sicurezza sempre più aziende sentono la necessita di posizionare le telecamere di videosorveglianza in determinate aree della struttura, sia per prevenire l’azione criminale di malintenzionati sia per fungere da deterrente contro gli stessi dipendenti, che possono rendersi protagonisti di furti e sottrazioni di oggetti. La videosorveglianza è legale? In realtà qui entriamo in un campo minato e piuttosto pericoloso, poiché alcuni datori di lavoro cedono alla tentazione di spiare i loro dipendenti per valutarne la produttività o, peggio ancora, per semplice voyeurismo. In questi casi il datore di lavoro può andare incontro a sanzioni piuttosto pesanti di natura civile ed anche penale, perciò questo articolo si presta ad essere una guida alla videosorveglianza nelle aziende per capire come agire secondo la normativa.

Cosa fare per installare delle videocamere di sicurezza nelle aziende? A quali obblighi bisogna assolvere per poter riprendere terzi? Innanzitutto è obbligatorio avvisare i dipendenti fornendo un’informativa sulla privacy, posizionando le telecamere solo nelle zone considerate a rischio. Inoltre è obbligatorio avvisare sia i dipendenti che i clienti della presenza di un impianto di videosorveglianza mediante appositi cartelli. I filmati possono essere conservati per un massimo di 24-48 ore, è necessario formare il personale addetto alla videosorveglianza e adottare le giuste misure di sicurezza per impedire ad estranei di poter accedere alle registrazioni. Per installare le telecamere in un’azienda bisogna infine ottenere un accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure in alternativa richiede l’autorizzazione alla DPL (Direzione Provinciale del Lavoro).

Il Jobs Act, che sottolinea la necessità di sottoscrivere un accordo sindacale preventivo per l’installazione di circuiti di videosorveglianza, ribadisce che le telecamere posizionate all’interno di un’azienda, di un ufficio o di un’area lavorativa non possono essere usate in maniera indiscriminata, ma devono avere finalità ben precise. Nello specifico le videocamere devono tutelare i beni aziendali e garantire la sicurezza sul posto di lavoro, ma non devono limitare la privacy dei lavoratori.

Le aziende di videosorveglianza offrono diverse tipologie di telecamere che possono adattarsi alle varie esigenze e necessità: dalle telecamere analogiche HD alle telecamere IP, dalle telecamere termiche alle telecamere lettura targhe fino alle telecamere nascoste. Le telecamere analogiche HD garantiscono immagini definite e dettagliate, e si dividono in telecamere fisse e telecamere Speed Dome, che possono essere controllate a distanza da remoto. Le telecamere IP, capaci di trasmettere le riprese tramite Internet, si suddividono in fisse, Speed Dome e Fisheye (capaci di monitorare grandi aree con un unico dispositivo). Le telecamere termiche registrano immagini basandosi sul calore irradiato da persone oppure oggetti, mentre le telecamere lettura targhe sono in grado di leggere le targhe delle auto presenti o transitanti nell’area. Infine le telecamere nascoste sono invisibili e non possono quindi essere manomesse da malintenzionati.