Stipendio: busta paga in contanti da oggi vietata, soldi devono essere tracciabili

Tredicesima 2018 per 34 milioni di italiani, 11 miliardi sotto il materasso
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Da oggi, anzi da ieri, domenica 1 luglio del 2018, i datori di lavoro non possono più pagare gli stipendi ai propri dipendenti in contanti in quanto la firma sulla busta paga del lavoratore non rappresenta più una prova che il dovuto è stato effettivamente pagato.

Non basta la classica firma in busta per confermare l’effettivo pagamento

Ora la prova provata del pagamento dello stipendio, per l’importo reale della busta paga, è rappresentato solo ed esclusivamente dal pagamento tracciabile, ovverosia con strumenti di moneta elettronica, con un bonifico online, con assegno o con bonifico in contanti del datore di lavoro, presso lo sportello bancario o postale, con destinatario il lavoratore che ha fornito il proprio Iban.

La novità sulla tracciabilità degli stipendi è contenuta nell’ultima legge di Bilancio e comporta, a carico dei datori di lavoro che non rispettano tale obbligo, sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 1.000 ad un massimo di 5.000 euro.

Obbligo tracciabilità stipendi e compensi anche per soci cooperative e co.co.co.

L’obbligo della tracciabilità non vale solo per le buste paga dei dipendenti, ma anche per il pagamento dei compensi degli stage, per i co.co.co e per i soci delle cooperative in accordo con quanto è stato riportato dal sito Internet del TGCom24.

Se si paga entro due mesi dalla contestazione della violazione, le multe sopra indicate, a carico dei datori di lavoro, sono comunque riducibili di un terzo mentre già l’Ispettorato del lavoro, prima dell’1 luglio del 2018, ha fissato quelle che sono le modalità per contestare ogni violazione della tracciabilità del pagamento di stipendi e compensi.