Nel settore delle monete virtuali il mese di febbraio del 2018 si è aperto in un modo ancor peggiore rispetto a gennaio. In data odierna, venerdì 2 febbraio del 2018, sui principali exchange, ovverosia sulle piattaforme di scambio, i prezzi del Bitcoin, ma anche di Ripple, Ethereum, Litecoin e Bitcoin Cash sono infatti letteralmente in caduta libera.
Criptomonete, Ripple crolla del 30%!
Nel dettaglio, il Bitcoin attualmente passa di mano a 7.800 contro il dollaro americano, ovverosia con prezzi che sono più che dimezzati rispetto al massimo storico dello scorso mese di dicembre. Si stanno avvitando pure le quotazioni di Ethereum con un pesante -25% circa a $ 774, e di Ripple che cede quasi 30 punti percentuali a $ 0,67.
Il nuovo crollo dei prezzi per le criptomonete arriva peraltro dopo la presa di posizione da parte di una figura autorevole come Paul Krumgan, premio Nobel per l’economia, che ha letteralmente bollato e bocciato il Bitcoin parlando di una ‘bolla colossale’, e che questa bolla ‘presto o tardi finirà in tragedia’.
Paul Krugman sul Bitcoin, non c’è ragione lecita per utilizzarlo
Non c’è ragione per utilizzare il Bitcoin nelle transazioni, a meno che non si voglia nascondere cosa si stia comprando o cosa si stia vendendo. E’ questa, sulla criptovaluta più capitalizzata, la posizione del premio Nobel per l’economia aggiungendo che ‘è per questo che l’uso effettivo di Bitcoin sembra implicare droghe, sesso e altri mercati neri‘.
In altre parole, l’unico vantaggio correlato all’uso delle criptovalute sarebbe solo quello legato alla ricerca dell’anonimato. E questo anche perché, sempre secondo il premio Nobel per l’economia Paul Krugman, rispetto alle monete digitali ci sono già servizi di pagamento online che offrono non solo costi minori, ma anche tempi inferiori per il perfezionamento delle transazioni.
