L’Inter prende Barella, il calciomercato in Italia torna ai livelli degli anni ’90?

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Prende sempre più forma la nuova Inter di Antonio Conte, protagonista, pochi giorni fa, di una conferenza stampa in cui ha espresso dei concetti che rappresentano, da sempre, dei capisaldi del tecnico salentino: “In primis viene il bene della squadra, schiererò solo giocatori che lottano e sudano per questa prestigiosa maglia”. Nulla di nuovo per chi conosce l’ex tecnico del Chelsea, che su questa base filosofica ha fondato buona parte dei successi. Ed anche quando non è arrivato alcun alloro, vedasi l’Italia ad Euro 2016, è stato comunque in grado di imprimere il proprio marchio, lasciando un ottimo ricordo nella mente dei tifosi.

Vince il Cagliari: si chiude alle condizioni di Giulini

Dopo gli acquisti di Godin, Lazaro e Sensi, la Beneamata è ormai ad un passo dall’annunciare il quarto colpo ufficiale, come riporta https://www.calcionewsweb.it: Nicolò Barella, mezzala dal talento cristallino che, nonostante la giovanissima età, è ormai un elemento imprescindibile per Roberto Mancini e la sua Nazionale. Un innesto fortemente voluto dal nuovo tecnico nerazzurro, che vede nel sardo un elemento particolarmente utile per il suo 3-5-2, modulo che potrebbe esaltare alcune delle caratteristiche principali dell’azzurro: corsa, sacrifico,  pressing alto e, soprattutto, capacità di inserimento nell’area avversaria, elemento imprescindibile, quest’ultimo, per come Conte intende il ruolo di interno di centrocampo, ora da allenatore ma ancor prima da calciatore.

Nonostante i rumors su un eventuale approdo in nerazzurro si susseguissero da svariati mesi, Barella approda a Milano dopo un lungo tira e molla fra Inter e Cagliari. Le due società, infatti, hanno sudato le proverbiali sette camicie per trovare  l’accordo, a tal punto che i sardi, poche settimane fa, avevano di fatto raggiunto un’intesa economica con la Roma, svanita poi nel nulla a causa dell’ostracismo del calciatore, deciso ad accettare solo il trasferimento alla Pinetina. La quadratura del cerchio, però, è stata trovata nelle scorse ore: l’Inter staccherà un assegno di 45 milioni – oltre ad ulteriori 5 milioni come bonus nel caso fossero traguardati alcuni obiettivi di squadra – in favore del Cagliari, che è riuscito a chiudere la trattativa alle proprie condizioni, nonostante Marotta partisse da un’offerta iniziale di 36 milioni.

Calciomercato oggi: review degli anni ’90?

Cifre che testimoniano come il business del calciomercato sia è sempre più florido dal punto delle transazioni economiche, ed attragga un numero costantemente crescente di capitali, specie – proprio come nel caso dell’Inter di Suning – dai paesi asiatici o arabi. Le cifre ufficiose parlano di un business di oltre 4,5 miliardi, una cifra astronomica che se da un lato può dar fiato alle trombe dei moralizzatori dall’altro ben inquadra come il calcio vada oltre il mero lato sportivo, considerato l’incalcolabile numero di appassionati nell’intero globo terrestre. Non sempre, però, i flussi economici generati dal mondo del pallone sono sintomo di un sistema virtuoso.

Nonostante lo scandalo avvenuto a cavallo fra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, le società italiane stanno ricorrendo, nuovamente, all’utilizzo massiccio di plusvalenze, pratica assolutamente lecita dal punto di vista contabile e fiscale, che spesso, però, nasconde e rimanda al futuro la reale sistemazione dei bilanci. Il sistema delle plusvalenze, infatti, consente di iscrivere  l’intera somma nel caso di una cessione e di spalmare su più esercizi i costi relativi ad un nuovo acquisto, sistemando contabilmente il bilancio alla chiusura dell‘esercizio ma, spesso, rimandando al futuro i problemi strutturali, o di liquidità reale, di un club. Una prassi che, in passato, ha portato alla sparizione di gloriosi club calcistici dai grandi palcoscenici oppure ad un significativo ridimensionamento delle ambizioni degli stessi.