Le imprese italiane crescono grazie agli investimenti e ai finanziamenti

Segnali incoraggianti arrivano da uno dei settori trainanti della nostra economia, quello che riguarda le piccole e medie imprese. Tali aziende, nell’ultimo triennio, hanno fatto registrare un tasso di crescita del 5,75%, grazie agli investimenti che hanno messo in campo e alla maggiore facilità con cui ottengono finanziamenti. Dal confronto con gli imprenditori la sensazione è che il momento sia senza dubbio positivo e che possa segnare un primo passo per uscire definitivamente dal periodo di crisi degli scorsi anni.

La nuova classe dirigenziale e imprenditoriale, spesso formata dalle seconde generazioni, guarda con interesse e in modo propositivo alle sfide del futuro, puntando su investimenti atti a migliorare e incrementare il business della propria azienda. Oltre a registrare una crescita del 5,75% a base triennale sono cresciute anche la densità del tessuto imprenditoriale, la qualità dei servizi sul territorio e l’efficienza logistica. Un apporto fondamentale per questa evoluzione e sviluppo è dato dai finanziamenti PMI che istituti bancari come ING Direct mettono a disposizione degli imprenditori per garantire liquidità e nuovi investimenti alle proprie aziende. Soluzioni trasparenti, che eliminano la burocrazia e che permettono di avere prestiti studiati appositamente per ogni genere di esigenza della piccola o media impresa.

I dati positivi per le piccole medie imprese mettono in evidenza come tali generi di aziende abbiano un dato medio degli investimenti e di ricerca che vede moltiplicata la quota di capitali che viene utilizzata nel campo innovazione. Inoltre, la gestione del capitale è divenuta più oculata, con le aziende che evitano di vendere a clienti definiti rischiosi o che effettuano pagamenti troppo dilazionati nel tempo.

In generale il nostro tessuto produttivo risulta più solido rispetto ai dati relativi agli anni precedenti, con una quota di imprese posizionate nell’area di sicurezza e di solvibilità del 61,2%, in crescita rispetto al 59,8% precedente. Gli obiettivi che le PMI si pongono sono senza dubbio sfidanti e maggiormente raggiungibili grazie allo slancio dell’economia globale, ma anche attraverso uno sviluppo dell’export, soprattutto in paesi emergenti come quelli asiatici o indiani.

Restano positive anche le prospettive riguardanti l’occupazione, mentre trovano anche più spazio gli altri fondi di credito. Negli ultimi 12 mesi, sul totale dello stock, il peso degli strumenti alternativi è arrivato quasi al 9%. In crescita anche le formule di factoring e leasing, grazie alla loro natura asset-based, mentre arrivano ulteriori spinte anche dalle politiche espansive delle aziende che stanno accelerando gli investimenti grazie alla Sabatini e ai piani industria 4.0.

Un ulteriore stimolo verso i nuovi investimenti per le PMI deriva dalla concorrenza sempre più alta del mercato, che spinge i prezzi verso il basso.  L’obiettivo delle banche è quello di accompagnare i clienti in percorsi di crescita sia interna che esterna attraverso strumenti come le quotazioni in borsa, e in generale facendole accedere al mercato dei capitali.

Ci sono inoltre aziende, nei campi della meccatronica e meccanica di precisione che si trovano oggi in difficoltà a far fronte alla domanda. L’Italia ha un sensibile potenziale di crescita non ancora realizzato, ma tutto dipenderà dai mercati: tale obiettivo potrà essere portato a termine, sempre che non subentrino nuovi sconquassi a livello internazionale.