Nel Sud Italia ci sono 18 mila giovani che vedono nell’attività agricola, e quindi nel ritorno nelle campagne, non solo un’opportunità di lavoro, ma anche un obiettivo di realizzazione personale. A metterlo in evidenza a Bari, durante la Fiera del Levante, è stato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel mettere in evidenza come nel Mezzogiorno da parte dei giovani si registri una vera e propria corsa alla terra.
Accesso alla terra, Coldiretti: riequilibrio tra Nord e Sud è la prima risposta
La conferma in merito arriva dai dati 2016-2017 sulle domande per i Piani di sviluppo rurale (Psr) dell’Unione Europea finalizzate all’insediamento in agricoltura. Di queste, il 61% delle istanze è concentrato nel Meridione e nelle Isole. Di conseguenza, secondo la Coldiretti, in merito occorre dare la prima risposta in modo da avere, per l’accesso ai terreni agricoli da parte dei nuovi giovani imprenditori, un riequilibrio tra nord e sud.
Al Sud, intanto, il mestiere della terra sembra essere, per l’Organizzazione degli agricoltori, la strada del futuro partendo dall’agricoltura di qualità, ed arrivando al turismo passando per la enogastronomia. Ma per questo serve anche snellire i processi burocratici per i nuovi e giovani imprenditori agricoli affinché possa essere valorizzato in pieno il patrimonio italiano ricco di risorse culturali, paesaggistiche ed ambientali.
Agricoltura made in Italy, più tutele con obbligo in etichetta origine materie prime
Per il futuro, intanto, i giovani agricoltori potranno operare sfruttando nuove tutele in materia di produzioni agricole made in Italy grazie all’indicazione in etichetta dell’origine della materia prima. Al riguardo di recente è scattato tale obbligo pure per i derivati del pomodoro a tutto vantaggio delle produzioni nostrane che spesso sono penalizzate dalla concorrenza sleale di prodotti esteri che vengono spacciati per italiani.
