Decreto dignità al rush finale, ma al Senato è corsa contro il tempo

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Dopo un iter decisamente più lungo del previsto, e salvo clamorose sorprese, per il cosiddetto Decreto dignità che è stato varato dal Governo giallo-verde dovremmo essere finalmente al rush finale per quel che riguarda l’approvazione al Senato dopo che, nei giorni scorsi, il provvedimento ha ottenuto il via libera da parte della Camera dei Deputati.

Ingorgo al Senato in vista della pausa estiva

Tecnicamente la conversione in Legge del Decreto dignità, così come riporta IlFattoQuotidiano.it, deve avvenire entro e non oltre la data dell’11 settembre del 2018, ma quella di oggi, martedì 7 agosto, a Palazzo Madama è anche l’ultima seduta prima di una pausa estiva che durerà ben 35 giorni.

Di conseguenza, considerando anche l’ostruzionismo di alcuni partiti di opposizione, non è da escludere che venga convocata in Senato una seduta anche nella giornata di domani prima del ‘rompete le righe’.

Decisamente più ampio, ma non troppo, è invece il margine di manovra per il Decreto Milleproroghe la cui scadenza per la conversione in Legge dello Stato cade il prossimo 24 settembre del 2018, ovverosia un numero sufficiente, si spera, di giorni dopo la riapertura dei battenti in Parlamento che è fissata per l’11/9.

Ministro Luigi Di Maio torna a difendere la bontà del Decreto

Intanto sul Decreto Dignità, Luigi Di Maio, Ministro del Lavoro, delle Politiche Sociali e dello Sviluppo Economico, ha ribadito, anche in scia alle aspre critiche mosse da molti rappresentanti di spicco dei partiti di opposizione, del PD e di Forza Italia in testa, che ‘Non è uno strumento che risolve tutti i problemi, ma comincia ad affrontarli in controtendenza rispetto al passato’, e che le emergenze su cui interviene sono quattro e sono rappresentate dal precariato, dal gioco d’azzardo, dalle delocalizzazioni e dalla burocrazia.