Come scegliere un conto corrente

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Il conto corrente è lo strumento attinente al mondo del risparmio che, a differenza di altri, tutti i risparmiatori devono aprire almeno una volta durante la propria vita. Un passaggio inevitabile, dato che la maggior parte delle imprese, fatto salvo alcuni rarissimi casi, devono accreditare gli emolumenti tramite bonifico bancario a favore dei propri dipendenti.

Ogni singolo utente, di conseguenza, si trova nella condizione di doverne aprirne uno. E il momento della scelta, spesso, viene sottovalutato. Alcuni, erroneamente, tendono a pensare che i costi sono grosso modo simili, commettendo un grave peccato di presunzione: i costi dei conti correnti, infatti, variano, significativamente, da istituto di credito ad istituto di credito, nonché dal fatto di aprirlo online piuttosto che allo sportello bancario.

Online o allo sportello: ogni risparmiatore ha esigenze differenti

Se sia meglio aprirlo sul web o in filiale, dipende, fondamentalmente, da svariati aspetti, che riguardano, innanzitutto, le singole esigenze di ogni singolo individuo. Tendenzialmente, le persone anziane, in quanto poco avvezze all’utilizzo delle nuove tecnologie, preferiscono aprire, o meglio mantenere, il proprio conto corrente in filiale, ritenendo il rapporto umano diretto la soluzione migliore per risolvere eventuali problematiche.

Le fasce d’età “under 50”, invece, sono decisamente più portate ad aprire un conto corrente online, apprezzandone la facilità di utilizzo, la possibilità, comunque, di poter interagire con un servizio di assistenza in remoto (tramite chat, telefono, e-mail, etc…) e, in molti casi, l’effettiva convenienza economica.

Questa fascia d’utenza, d’altro canto, è nata, o cresciuta, nell’era in cui si erano affacciati i primi conti correnti online nel nostro paese, il cui capostipite fu conto corrente arancio, che avevano rappresentato un’autentica ventata di freschezza nel mondo bancario, dove la manutenzione di un conto corrente risultava assai onerosa e poco economica per ogni singolo risparmiatore.

Quando si decide di aprire un conto corrente, indipendentemente dal fatto di farlo online o allo sportello, alcuni aspetti devono essere tenuti in adeguata considerazione, al fine di poter scegliere quello maggiormente attinente alle nostre esigenze. Il primo elemento da valutare riguarda, per quanto ovvio, le spese applicate direttamente per l’utilizzo dello stesso.

Scegliere il conto corrente più adatto in base alla movimentazione

La maggior parte dei conti correnti presenti sul mercato italiano, si suddividono, in buona sostanza, in due macro-categorie: a pacchetto, con un canone mensile fisso e costi crescenti o decrescenti in base ai servizi accessori collegati al conto corrente; forfettari, che prevedono spese quasi nulle, o estremamente basse, entro un determinato plafond di operazioni effettuate e il pagamento, in buona sostanza, di tutti i servizi accessori collegati al conto corrente.

Va da sé, di conseguenza, che il primo imprescindibile aspetto da valutare è quello relativo all’operatività del conto corrente: una movimentazione modesta, limitata all’accredito dello stipendio e a qualche sparuto prelievo mensile, può rendere appetibile anche un conto corrente forfettario.

Al giorno d’oggi, però, il conto corrente è diventato un grande catalizzatore di operazioni, che variano dall’accredito dello stipendio al pagamento delle bollette, passando per tutte le operazioni effettuate con bancomat e carta di credito, oltre alle ricariche telefoniche o della carta prepagata e il pagamento dei tributi di qualsiasi natura: un’operatività limitata, di conseguenza, è alquanto complessa da traslare all’atto pratico.

Nella maggior parte dei casi, di conseguenza, è consigliabile aprire un conto corrente con canone fisso mensile, che non prevede costi aggiuntivi di alcun tipo in base alla movimentazione effettuata. Sono da valutare, invece, tutti gli eventuali costi aggiuntivi per la fruizione dei servizi collegati al medesimo, come carta di credito, bancomat, carta prepagata, home banking, nonché le eventuali commissioni previste per alcune operazioni “extra” canone, come il bonifico o il prelievo in contanti presso lo sportello bancomat di un altro istituto di credito.