Cannabis light, la nuova frontiera per le imprese agricole

Cannabis light, rischio chiusura per migliaia di esercizi commerciali
Cannabis light, rischio chiusura per migliaia di esercizi commerciali

In agricoltura, ed in particolare nel settore della coltivazione e della vendita di piante, quella della cannabis light rappresenta la nuova frontiera per le imprese agricole. A metterlo in evidenza, in concomitanza con il Seeds&chips 2018 di Milano, è stata la Coldiretti nel ricordare come in Italia l’attività relativa alla filiera agroindustriale della canapa, con un contenuto di Thc al massimo dello 0,2%, sia disciplinata dalla legge numero 242 del 2 dicembre 2016.

Coltivazione cannabis light senza autorizzazioni

Grazie alla legge sopra citata, mette altresì in evidenza l’Organizzazione degli agricoltori, la cannabis light può essere seminata e coltivata nei campi senza bisogno di alcuna autorizzazione. L’unico vincolo è rappresentato dalla conservazione dei cartellini delle sementi utilizzate per un periodo pari ad almeno 12 mesi.

Quello della coltivazione della canapa nei campi è un business di lungo corso visto che, fino agli anni ‘40, l’Italia era il secondo Paese al mondo dietro solo all’Unione Sovietica. Con il passare gli anni, e con l’avvento sul mercato delle fibre sintetiche, la coltivazione della canapa ha poi fatto registrare un progressivo declino alimentato, precisa la Coldiretti, anche dalla dalla campagna internazionale contro gli stupefacenti che ha gettato un’ombra sulla pianta.

Boom di terreni coltivati in Italia grazie alla New Canapa Economy

Con la New Canapa Economy in Italia i terreni coltivati hanno fatto registrare, su dati Coldiretti, un aumento pari a ben 10 volte. Dai 400 ettari del 2013, infatti, si è passati ai quasi 4000 ettari stimati per l’anno corrente. Solo nel 2018 le nuove aziende agricole impegnate nella coltivazione della canapa sono centinaia dal Nord a Sud Italia grazie anche al moltiplicarsi di esperienze innovative.