Banca Intesa Sanpaolo, accordo per mille nuove assunzioni a tempo indeterminato

Dividendo Intesa Sanpaolo, CdA propone cedola a 19,7 centesimi
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Fumata bianca nella giornata di ieri, giovedì 21 dicembre del 2017, tra le Organizzazioni Sindacali e la prima banca italiana, il Gruppo Intesa Sanpaolo. Trattasi, in accordo con quanto reso noto dalla società quotata Borsa a Piazza Affari, di un’intesa con i Sindacati che fa seguito all’acquisizione dei rami di attività di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ovverosia delle ex Banche Venete.

Assunzioni Intesa Sanpaolo con attenzione alle categorie protette ed al tempo determinato

In base agli accordi, Intesa Sanpaolo accoglierà tutte le domande di uscita volontarie pervenute, e nello stesso tempo procederà con 1.500 assunzioni così distribuite: 500 nuovi inserimenti con contratto misto, e 1.000 assunzioni a tempo indeterminato con particolare attenzione non solo alla Rete, ma anche alle aree svantaggiate del nostro Paese, alle categorie protette ed a coloro che, ad oggi in servizio, hanno un contratto di lavoro a tempo determinato.

Le assunzioni sopra indicate si vanno così ad aggiungere ad altre 150 che, l’1 febbraio scorso, sono state già concordate con i Sindacati, e ad altre 100 circa che sono trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro a tempo determinato, al 25 giugno del 2017, presso i rami di attività delle ex Banche Venete.

Uscite volontarie complessive Intesa Sanpaolo a quota 9 mila circa

Le uscite volontarie saranno invece 9 mila circa con differimento fino alla data del 30 giugno del 2020 tra ex Banche Venete, dipendenti di Intesa Sanpaolo che hanno già raggiunto i requisiti per andare in pensione, e Fondo di Solidarietà. Tra uscite volontarie e nuove assunzioni, a partire dall’anno 2021, Intesa Sanpaolo a regime otterrà risparmi da spese del personale per ben 675 milioni di euro circa annui.