Il Governo Gentiloni, già dimissionario, è ancora in carica su invito del Presidente della Repubblica al fine di occuparsi di quelli che vengono definiti gli affari correnti. Tra questi affari correnti c’è un impegno importante che il Premier ed i suoi Ministri dovranno assolvere dato che è ancora in alto mare la possibile formazione di un nuovo Esecutivo.
Le ricadute dirette e indirette da aumento IVA
Nel dettaglio, in ballo c’è il Documento di Economia e Finanza (Def) attraverso il quale, sebbene non conterrà misure di indirizzo programmatico, occorre evitare l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). In caso contrario scatterebbe a carico delle famiglie una stangata pari in media a quasi 800 euro annui in accordo con i calcoli che sono stati effettuati dalla Federconsumatori.
Nel dettaglio, per un totale di 795 euro annui a famiglia, la stangata da aumento IVA nel 2019, secondo l’Associazione dei Consumatori, sarebbe così distribuita: 272 euro annui per l’aliquota IVA che potrebbe passare dal 10% al 13% attraverso le cosiddette clausole di salvaguardia; 408 euro annui di ricadute IVA per effetto dell’aumento dell’aliquota dal 22% al 25%.
Rischio stangata nel 2019 pure sui carburanti e sulle bollette di luce e gas
Inoltre, vanno aggiunti 28 euro annui a famiglia dall’aumento delle accise sui carburanti, ed altri 87 euro annui a famiglia di ricadute indirette che spaziano dai maggiori costi in bolletta per luce, gas, ed anche sui beni al dettaglio a causa dell’aumento dei costi di produzione e di trasporto.
La Confcommercio, in vista della formazione di un nuovo Governo, indica proprio lo stop agli aumenti delle aliquote Iva una delle priorità da affrontare con urgenza. Inoltre Carlo Sangalli, Presidente dell’Associazione dei commercianti, ritiene essenziale che venga imboccata ‘la via delle riforme e della modernizzazione del Paese’.
