Tariffe servizi pubblici in volata con stop aumento tasse locali

Tariffe servizi pubblici in volata con stop aumento tasse locali
Tariffe servizi pubblici in volata con stop aumento tasse locali

In Italia dal 2015 vige il blocco dell’aumento delle tasse da parte delle Regioni e degli Enti locali, ma per fare cassa il maggior prelievo si è spostato negli ultimi anni sulle tariffe dei servizi pubblici.

Aumento tariffe dei servizi pubblici locali, +5,6% dal 2015 ad oggi

Secondo quanto rilevato dalla Cgia di Mestre, dal 2015 ad oggi sono rimaste ferme tasse locali come l’addizionale regionale Irap, la Tasi, le addizionali Irpef e l’Imu, ma nello stesso tempo, e nello stesso periodo, le tariffe dei servizi pubblici erogati dagli enti locali, con un +5,6%, hanno fatto registrare un aumento pari ad oltre tre volte la crescita dei prezzi al consumo.

Nel dettaglio, i rincari relativi alle tariffe amministrative hanno riguardato il rilascio di certificati, la fornitura dell’acqua, le mense scolastiche, la scuola dell’infanzia, i rifiuti ed il trasporto urbano con aumenti variabili che, in media, come sopra detto si sono attestati ben oltre il livello di crescita dell’inflazione.

Regioni ed Enti locali alleggeriscono i portafogli di tutti

Secondo Paolo Zabeo, che è il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, le Regioni e gli Enti locali, considerando lo stop all’aumento delle tasse locali, hanno deciso di alimentare le loro entrate agendo sulla leva tariffaria e contribuendo così ‘ad alleggerire i portafogli di tutti’.

L’aumento delle tariffe, peraltro, non è avvenuto a fronte di un aumento della qualità dei servizi pubblici locali. L’anno scorso, su un totale di 23 Paesi analizzati, l’Unione europea ha infatti realizzato un’indagine da cui è emerso che, per livello di qualità della Pubblica amministrazione, l’Italia si colloca solo al 17esimo posto.