Raccolta differenziata raddoppia in dieci anni, dati Rapporto rifiuti Ispra

Tari colpisce in Italia le famiglie più povere, parola di Bankitalia
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In Italia nell’arco di dieci anni la raccolta differenziata è raddoppiata passando da una percentuale del 25,8% nel 2006 al 52,5% del 2016 quando c’è stato peraltro un incremento pari a ben cinque punti percentuali rispetto al 2015. Questo è quanto emerso, tra l’altro, dal Rapporto rifiuti Ispra con cui, pur tuttavia, si fa presente come il 52,5% di differenziata del 2016 rappresenti un valore in netto ritardo rispetto al target del 65% fissato addirittura per l’anno 2012.

Nonostante i costanti progressi, quindi, l’Italia è ancora in netto ritardo sugli obiettivi della raccolta differenziata con l’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che inoltre ha rilevato un ritorno alla crescita, nel 2016, della produzione nazionale di rifiuti urbani dopo che per cinque anni era stata registrata una progressiva riduzione. L’Ispra ha spiegato l’aumento della produzione nazionale di rifiuti urbani con il ritorno sul sentiero di crescita di alcuni indicatori economici chiave a partire dalla spesa per consumi finali, e passando per il Prodotto Interno Lordo (PIL).

Quello rilasciato dall’Ispra è il Rapporto Rifiuti urbani che è giunto alla XIX edizione, e che annualmente fornisce un quadro non solo aggiornato, ma anche dettagliato sulla produzione e sulla gestione a livello nazionale, regionale e provinciale dei rifiuti, sulla raccolta differenziata e, tra l’altro, anche sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. Il Rapporto Rifiuti urbani del 2016, tra l’altro, è stato redatto in linea con le modifiche che sono state apportate dal decreto ministeriale del 26 maggio 2016 che, in particolare, nel calcolo della raccolta differenziata ha incluso alcune frazioni merceologiche che prima invece non erano comprese.