Fallimento imprese italiane non finanziarie, tasso di default in discesa

Fallimento imprese italiane non finanziarie, tasso di default in discesa
Fallimento imprese italiane non finanziarie, tasso di default in discesa

Nel nostro Paese il profilo di rischio delle imprese non finanziarie italiane è in netto miglioramento, il che significa che è in diminuzione il tasso di fallimento. In accordo con quanto è stato reso noto da CRIF Ratings (crif.it), infatti, nello scorso mese di dicembre del 2017 il tasso di default delle imprese non finanziarie italiane è sceso al 3,9% rispetto al 4% che è stato rilevato sei mesi prima, ovverosia nel mese di giugno del 2017.

Tasso di default imprese in netto calo rispetto ai valori di fine 2015

Il tasso di default, in particolare, viene rilevato da CRIF Ratings nel caso in cui un’impresa presenti, per il pagamento, tra l’altro, di linee di credito detenute presso il sistema finanziario, dei ritardi superiori ai 90 giorni. Il tasso di default che è stato rilevato a dicembre 2017 è tra l’altro in sensibile calo rispetto al 4,7% di dicembre 2016, ed ancor di più rispetto al 5,8% rilevato alla fine dell’anno 2015.

Riguardo alle previsioni future sul profilo di rischio delle imprese non finanziarie italiane, l’Outlook di CRIF Ratings è positivo nel prevedere, nello specifico, che il tasso di default possa attestarsi in ulteriore discesa e, per la precisione, nell’intervallo tra il 3% ed il 3,5% nell’arco dei prossimi 24 mesi.

Il Rapporto CRIF Ratings sulle imprese italiane non finanziarie

Il tasso di default delle imprese italiane non finanziarie, da parte di CRIF Ratings, è stato calcolato considerando complessivamente i seguenti raggruppamenti per settore economico: Costruzioni e Infrastrutture, Agricoltura, Utilities ed Energia, Commercio; ICT, Media e TLC; Immobiliare, Farmaceutica; Trasporti e Logistica; Oil & Gas, Impiantistica, Mining, Manifattura, Servizi; Alimentare, Bevande e Tabacco; Chimica.