Nel mondo dell’imprenditoria non è assolutamente semplice prendere delle scelte relative alla gestione di un’azienda, di un’attività o semplicemente di un progetto che vuole essere portato avanti. Il tutto deriva da fattori prettamente strutturali, relativi alla mancata possibilità di gestione singola di un determinato progetto. Molto spesso, in effetti, ci si serve di figure che possano supportare quanto più possibile la propria iniziativa, attraverso delle competenze societarie e lavorative che permettano loro di essere etichettati come soci. È altresì ovvio che la figura del socio sia sottoponibile ad una serie di interrogativi, riguardanti essenzialmente l’affidabilità dei soggetti in questione. Ma, volendo valutare la lealtà di questi stessi, quali sono i processi che bisogna seguire? Nel dettaglio, ecco la panoramica relativa al percorso da seguire
Quando i soci possono essere sleali?
La slealtà di un socio è un concetto molto ampio che non può essere dimostrato soltanto attraverso delle pratiche esemplificazioni, ma che si dimostra in una serie di azioni che possono essere compiute all’interno del contesto aziendale, imprenditoriale e progettuale. Al fine di realizzare un progetto condiviso c’è bisogno di servirsi di persone affidabili, che condividano il proprio indirizzo di pensiero e che, allo stesso tempo, non portino al generarsi di un rischio relativo ad una cattiva condotta aziendale.
Tuttavia, non è raro ritrovarsi di fronte a dei tentativi di slealtà da parte di un socio, per quanto questi stessi possano essere realizzati, in un primo momento, non con la volontà di ledere l’intero processo, ma con la determinazione di portare avanti la propria carriera lavorativa, soprattutto all’interno del contesto imprenditoriale, senza dipendere da qualcun altro. Tutto ciò, unito alla fretta di portare a termine dei risultati, può risultare essere dannoso e scomodo per il processo aziendale, che può andare incontro a delle difficoltà relative soprattutto a manovre di imprenditoria. In altre parole, quando uno dei soci non riesce a seguire la direttiva che gli è impartita, e decide di portare a termine azioni in proprio, che non facciano parte del piano predisposto dall’azienda, molti equilibri possono essere sbilanciati, che ciò avvenga o meno volontariamente. In questi casi è giusto intervenire, cercando di cambiare la rotta e, soprattutto, creando delle risoluzioni a queste situazioni di difficoltà, anche se drastiche nei confronti del socio in questione.
Indagini sui soci
Una delle modalità che può essere maggiormente determinante nell’ambito dell‘indagine su un socio, e alla possibilità di slealtà dello stesso, è dettata da indagini condotte da agenzie investigative sui soci. Le agenzie investigative riescono a realizzare delle analisi servendosi di investigatori privati, che intervengono per salvaguardare i posti di lavoro di collaboratori e dipendenti di una determinata azienda, eliminando alla radice il problema che si pone nella slealtà di un socio o in una serie di manovre errate che sono state effettuate dallo stesso. Le agenzie investigative riescono ad intervenire riuscendo ad offrire certezze circa l’affidabilità della persona con cui si è creata l’azienda, valutando bilanci, eventuali buchi finanziari, comportamenti che possono predisporre delle condizioni di rischio e analisi di produttività della società, che potrebbe essere messa a rischio e che risulta essere il fattore da tutelare maggiormente.
Altre indagini possono avvenire dal punto di vista del cosiddetto spionaggio industriale, effettuato da altre società è che può recare danni, individuali o collettivi, alla propria. Per questo motivo, non bisogna assolutamente temere di riferirsi a queste personalità specifiche, al fine di ottenere delle risposte che possono essere soddisfacenti in termini di analisi e investigazioni private. Allo stesso tempo, bisogna essere decisi nella decisione da prendere, anche se questa risulta essere negativa nei confronti del socio che risulta essere sleale in alcune delle sue manovre.
