Come scegliere il conto corrente adatto per una partita IVA

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Proprio in questi giorni il governo sta pensando di rendere obbligatoria l’apertura di un conto corrente apposito per chi opera come libero professionista nel regime forfettario.

Se ancora non è possibile sapere come andrà a finire la proposta, certo è che in ogni caso questa può essere una buona idea. Scopriamo insieme come scegliere il conto corrente adatto per una partita IVA.

Cosa cambierà con la partita IVA 2020?

In attesa di conoscere il destino del regime forfettario, che dovrebbe però rimanere in vigore con quasi tutte le condizioni del 2019, si sta molto discutendo sulla possibilità di richiedere un conto corrente apposito proprio per chi ha scelto il regime agevolato.

In vigore dal 2016, con un’imposta sostitutiva del 15%, il regime forfettario è stato rivoluzionato in parte nel 2019, con l’innalzamento del limite di fatturato da 30.000 euro a 65.000 euro. Non si possono scaricare le spese, come avviene per il regime ordinario, perché viene applicata una percentuale forfettaria di spese che varia in base al codice ATECO assegnato al momento di apertura della partita IVA.

Tra i cambiamenti proposti per le partite IVA 2020 c’era anche il ritorno a una gestione analitica delle spese da scaricare, abbinata alla richiesta di destinare un conto corrente solo lavorativo per facilitare eventuali controlli fiscali. Sebbene tale ipotesi sembri essere stata abbandonata, ci sono molte ragioni per cui avere un conto separato potrebbe essere una scelta intelligente per ogni libero professionista.

Se non sei proprio convinto della Partita IVA, potresti considerare di aprire una SRLS.

Cosa dice la Legge

Nel 2006 era stato introdotto l’obbligo per i titolari di partita IVA di effettuare i versamenti fiscali e previdenziali attraverso sistemi di pagamento telematici. Due anni dopo l’obbligo è stato cancellato, ma restano comunque molti motivi per riflettere su questa opportunità.

Anche se non c’è bisogno di un conto corrente apposito per la partita IVA, ne serve comunque uno intestato a proprio nome. Solo i privati hanno il permesso per legge di pagare le imposte tramite il modello F24 cartaceo direttamente allo sportello di poste o banche.

Risulterebbe molto più comodo, almeno dal punto di vista dell’organizzazione personale, poter avere un solo conto dedicato. Inoltre, chi è titolare di una partita IVA è comunque tenuto a pagare le imposte e i contributi tramite i modelli F24 in via telematica.

Tale operazione può essere svolta tramite home banking e con addebito predisposto dal commercialista, ma non può mai avvenire in contanti allo sportello. Certo, soprattutto per chi è all’inizio della propria attività un conto corrente business potrebbe rappresentare un costo in più, ma restano comunque diversi punti a favore.

I vantaggi  del conto corrente separato per le partite IVA

Una volta stabilito che al momento non è obbligatorio avere un conto corrente per la partita IVA, ci sono diverse ragioni per cui aprirne uno apposito. Vediamo insieme perché alcuni commercialisti consigliano di separare il privato dalla professione.

Innanzitutto, l’attività può essere gestita in modo molto più ordinato con un conto a parte. C’è una migliore comprensione del flusso di entrate e uscite, “pulita” dalla confusione che possono creare le spese personali.

Bisogna anche considerare la convenienza di un conto separato nel caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo potrete tracciare facilmente tutti gli incassi per i quali si è emessa fattura e tutte le spese effettuate, giustificando ogni voce.

Qualche consiglio per scegliere il conto corrente migliore per la partita IVA

Per prima cosa, vi consigliamo di rivolgervi al vostro commercialista di fiducia, che saprà indirizzarvi al meglio sulla scelta. Conoscendo la vostra situazione specifica, sarà più semplice e immediato trovare la soluzione ideale.

Ciò detto, nel caso decidiate di procedere con l’apertura di un conto corrente per partita IVA, la prima cosa da fare è confrontare le offerte dei vari istituti bancari, identificando quello che offre le condizioni più vantaggiose.

Spesso le banche online propongono offerte su misura per chi vuole creare un conto corrente professionale a zero spese, pensato proprio per chi vuole ridurre al massimo i costi. Pur trattandosi di contratti via web, normalmente prevedono tutti gli stessi benefici di un conto corrente ordinario. In più, potrete accedere facilmente al conto da casa o dall’ufficio grazie alle misure di sicurezza.

Vanno anche valutati attentamente l’accesso ai finanziamenti e la definizione dei plafond, oltre alla possibilità di beneficiare di un canone fisso che comprenda operazioni illimitate. In più, è preferibile anche poter avere a disposizione carte di pagamento con limiti più elevati, per le spese professionali.

Per concludere, anche se è sempre auspicabile un conto a zero spese, vale la pena dedicare una sana riflessione sulla scelta finale, perché sono tante le cose da tenere in considerazione. In caso di dubbio, consultate sempre il commercialista, che conosce bene la vostra situazione professionale e saprà indicarvi come scegliere il conto corrente più adatto per la partita IVA.