Cessione del quinto, come ottenerla

cessione del quinto

Può sempre arrivare un momento nella vita in cui ci si rende conto di avere bisogno di un prestito. L’ottenimento di un prestito può avvenire in diverse modalità, ma una delle più praticate è senza dubbio quella della cessione del quinto dello stipendio, sebbene si tratti di una soluzione non aperta a tutti: la cessione del quinto dello stipendio può infatti essere praticata solo dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. Ma in cosa consiste la cessione del quinto dello stipendio? Per farla breve, lavoratori dipendenti e pensionati possono stipulare un accordo che prevede una soglia massima di rimborso della rata del prestito: quest’ultima, infatti, non può mai essere superiore al quinto dello stipendio (o della pensione).

Tutti i dettagli sulla cessione del quinto

Cessione del quinto in crescita, quindi. Come dicevamo in precedenza, la modalità della cessione del quinto dello stipendio è probabilmente una delle preferite dai dipendenti pubblici e privati e dai pensionati.

La motivazione principale va ricercata nel fatto che non sussistono quasi mai “ostacoli” alla concessione di questo particolare prestito, a parte ovviamente qualche eccezione, in cui è necessario approfondire meglio. Normalmente, i requisiti base per ottenere la cessione del quinto dello stipendio sono il raggiungimento della maggiore età e il contratto di lavoro che accerta il conseguimento di uno stipendio (per i pensionati basta ovviamente la pensione).

Quanto dura il prestito? Salvo casi eccezionali, la durata massima della cessione del quinto dello stipendio è di 120 mesi, ovvero dieci anni. Il prestito può tuttavia avere anche delle tempistiche molto più ristrette, anche se generalmente non si va mai sotto i 2 anni.

Come detto, viene quindi trattenuta una rata mensile dallo stipendio o dalla pensione, che non può mai essere superiore al quinto della somma spettante. Va inoltre sottolineato che l’accredito viene erogato tramite bonifico bancario o eventualmente tramite assegno.

Ma come può fare un lavoratore dipendente (pubblico o privato) a capire se la cessione del quinto dello stipendio è davvero la mossa giusta? Un buon consiglio è quello di procedere in anticipo ad un rapido calcolo per conoscere l’importo massimo della rata del prestito: una volta che si è a conoscenza della cifra, è facile rendersi conto se conviene adottare questa modalità di prestito oppure no.

Nel caso dei dipendenti pubblici e privati, basta fare la moltiplicazione della paga oraria lorda, delle ore mensili previste nel contratto e delle mensilità, dividendo poi il tutto per 12. Al prodotto ottenuto, andrà sottratto il 27%, che rappresenterà lo stipendio netto mensile. Una volta ottenuta la cifra, sarà sufficiente dividere per 5 e si conoscerà l’ammontare della rata mensile.

Il calcolo della cessione del quinto dello stipendio non è lo stesso per i dipendenti statali, che devono invece partire dalle voci di stipendio lordo che si trovano nella busta paga e sottrarre le ritenute, Assistenziali e Previdenziali (ex INPDAP, Opera di Previdenza, Fondo Garanzia), Fiscali (Irpef) e addizionali regionali e comunali. Infine, il dipendente statale dovrà dividere per 5 e solo a quel punto avrà ottenuto la somma che equivale al quinto cedibile.

Una domanda che si pongono molti dipendenti è se esiste la possibilità di rinegoziare la cessione del quinto dello stipendio prima che termini l’accordo: l’eventualità è contemplata con rimborso dei costi sostenuti durante il periodo del precedente contratto, fatta eccezione per le spese di istruttoria.

Cessione del quinto per i pensionati

Per quanto riguarda invece i pensionati, è il sito dell’INPS a stabilire che l’importo viene calcolato al netto delle trattenute, in modo che non venga intaccato l’importo della pensione minima che stabilisce la legge: ciò significa che la cessione del quinto ai trattamenti pensionistici integrati al minimo non è ammessa.