Voluntary disclosure bis, emersione spontanea trova due mesi di proroga

Voluntary disclosure bis, emersione spontanea trova due mesi di proroga
Voluntary disclosure bis, emersione spontanea trova due mesi di proroga

E’ stata pubblicata venerdì scorso 4 agosto del 2017, sulla Gazzetta Ufficiale, la proroga per la Voluntary disclosure bis a seguito del Dpcm del 28 luglio del 2017. Rispetto alla scadenza originaria del 31 luglio del 2017, per aderire all’emersione spontanea c’è infatti ora tempo fino alla data del 30 settembre del 2017. In realtà il 30 settembre del 2017 cade quest’anno di sabato, ragion per cui l’ultima data utile è quella di lunedì 2 ottobre del 2017.

A fronte del versamento di sanzioni ridotte, con la voluntary disclosure bis è possibile far emergere non solo la detenzione di patrimoni, ma anche le attività estere in violazione delle regole sul monitoraggio fiscale unitamente ad omissioni o irregolarità dichiarative previdenziali ed erariali ‘nazionali’.

In merito l’Agenzia delle Entrate precisa nello specifico che le trasgressioni sanabili sono quelle su attività internazionali, imposte sui redditi, imposte sostitutive, imposte addizionali, contributi previdenziali, dichiarazioni dei sostituti d’imposta, Imposta sul valore aggiunto (Iva) ed Imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Ed il tutto a patto che le trasgressioni siano state commesse fino e non oltre la data dello scorso 30 settembre del 2016.

L’Amministrazione finanziaria dello Stato precisa inoltre che l’istituto della Voluntary disclosure bis è accessibile limitatamente alle contestazioni in materia di monitoraggio fiscale ed ai periodi di imposta per i quali non sono ancora scaduti i termini di accertamento. Sulla misura agevolativa di emersione di attività e patrimoni all’estero, tra l’altro, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sulle modalità applicative prima con la circolare numero 19/2017 dal titolo ‘Voluntary disclosure bis: i chiarimenti dell’Agenzia’, e poi con la circolare numero 21/2017 dal titolo ‘Voluntary disclosure bis: gli ulteriori chiarimenti’.