Via libera al Jobs Act delle Partite Iva, novità in arrivo per i professionisti

Il 10 maggio è stata segnata una pagina importante sul fronte delle tutele dei lavoratori autonomi e dei professionisti: dopo tre anni di discussione, dibattiti e rimpalli tra Camera e Senato, infatti, Palazzo Madama ha infine approvato a larga maggioranza il Ddl su lavoro autonomo non imprenditoriale e lavoro agile, che riforma un settore importante della vita economica italiana concedendo maggiori tutele ed estendendo i diritti ai titolari di Partite Iva e affini.

Sì a larga maggioranza

Alla fine, il disco verde è arrivato grazie a 158 voti positivi, che hanno contrastato i 9 no e i 45 astenuti tra i senatori; il provvedimento è stato già battezzato “Jobs Act degli autonomi” o “Statuto dei lavoratori autonomi” perché interviene a normare un mondo complesso e spesso complicato: come racconta con precisione il sito di approfondimento FissoVariabile.it, da tempo i lavoratori indipendenti erano esclusi da una serie di diritti e garanzie, previsti invece per i dipendenti, ma soprattutto era il sistema Paese che doveva adeguarsi alle nuove forme di impiego e contrattualizzazione, più flessibili.

Un intervento per gli autonomi

Al termine dell’iter burocratico è stato il ministro Poletti a sintetizzare l’impatto della nuova legge, dichiarando che “il percorso di riforma del lavoro definito nel Jobs Act si completa con un provvedimento innovativo e di grande importanza”, che per la precisione ha l’obiettivo di “sostenere e valorizzare il lavoro autonomo non imprenditoriale, attraverso un sistema di tutele specifiche, e a migliorare la qualità della vita dei lavoratori dipendenti, favorendo la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”. Annunciato, inoltre, anche uno stanziamento di 50 milioni di euro per far fronte, in questo 2017, alle disposizioni contenute nella legge.

Le novità in sintesi

Ma cosa cambia, in concreto, per il popolo delle Partite Iva? La novità più concreta è probabilmente la stabilizzazione della Dis-Coll (ovvero, l’indennità di disoccupazione in favore dei collaboratori coordinati) e la sua estensione ad assegnisti e dottorandi con borsa di studio a partire dal primo luglio 2017. Ma ci sono anche importanti interventi per la tutela della gravidanza, della malattia e dell’infortunio, come ad esempio l’estensione del congedo parentale a un periodo massimo di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino e il riconoscimento dell’indennità di maternità a prescindere dall’effettiva astensione dal lavoro.

Deduzione per la formazione

Più in dettaglio, con la legge si estende la deducibilità per gli autonomi a spese relative alla formazione: si tratta della possibilità di dedurre completamente dalle dichiarazioni dei redditi fino a diecimila euro di spese per iscrizioni a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale, ma anche i costi per la partecipazione a convegni e congressi.

Nuove tutele per le Partite Iva

Non meno utili le nuove tutele per i pagamenti: dall’entrata in vigore della legge, infatti (e quindi dalla metà di maggio), sono considerate nulle tutte le clausole contrattuali che consentono al committente di un lavoro di pagare professionisti, artigiani e collaboratori coordinati con scadenze superiori ai 60 giorni dallo svolgimento della prestazione. Anche nel caso in cui nel contratto non sia prevista una scadenza entro cui pagare, si considerano 30 giorni dall’emissione della fattura. Inoltre, si stabilisce che il committente non possa modificare unilateralmente il contratto e che i rimborsi spese pagati dal committente non concorrano più a formare il reddito imponibile del professionista.

Giro di vite

Tra gli altri punti, vanno citati sinteticamente anche l’istituzione di uno sportello lavoro autonomo, che servirà ad aiutare i professionisti a trovare un impiego, nonché la delega al Governo per consentire alle Casse di previdenza di diritto privato di attivare anche prestazioni sociali per gli iscritti che hanno subito una significativa riduzione del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla propria volontà o che siano stati colpiti da una grave patologia.