Spotify, quotazione a Wall Street: la società dello streaming musicale scalda i motori

Spotify, quotazione a Wall Street, la società dello streaming musicale scalda i motori
Spotify, quotazione a Wall Street, la società dello streaming musicale scalda i motori

Spotify, la società dell’omonimo servizio di streaming online musicale, sta preparando lo sbarco in Borsa a Wall Street. Le azioni dell’azienda, che è stata fondata da Martin Lorentzon, il cofondatore di TradeDoubler, e da Daniel Ek, che è ex CTO di Stardoll, dovrebbero essere negoziabili sulla piazza americana entro l’ultimo trimestre del corrente anno o al più entro i primi tre mesi del 2018.

In accordo con quanto è stato riportato dal sito Internet del Quotidiano economico e finanziario ‘Il Sole 24 Ore’, Spotify potrebbe quotare le proprie azioni al NYSE, il New York Stock Exchange, attraverso la procedura del cosiddetto ‘direct listing’, il che significa che in tal caso non ci sarebbe la classica IPO (Initial Public Offering), ovverosia l’Offerta Pubblica Iniziale.

Nel dettaglio, con il direct listing Spotify, prima del debutto in Borsa, andrebbe a vendere le proprie azioni ad un pool di investitori e di banche sottoscrittrici che stabiliranno quello che dovrà essere il prezzo di debutto dei titoli sul Big Board.

Dopodiché, al momento della quotazione, gli investitori potranno negoziare i titoli senza restrizioni e senza passare dall’IPO per un collocamento che potrebbe portare Spotify ad essere valutata circa 13 miliardi di dollari in accordo con le ultimissime indiscrezioni e stime di mercato.

Ad oggi, in vista dello sbarco in Borsa a Wall Street, la società Spotify può far leva su una forte crescita dei ricavi, in forza ai suoi 50 milioni di abbonati al servizio di streaming online musicale, e su una forza lavoro che risulta essere composta da circa tremila dipendenti. Però, detto questo, manca ancora l’appuntamento con gli utili visto che anche l’anno scorso il bilancio è stato archiviato dalla società con 179 milioni di euro di perdite.