Rimborsi Tari non pervenuti, Aduc mette in guardia sui termini di prescrizione

Tari colpisce in Italia le famiglie più povere, parola di Bankitalia
Tari colpisce in Italia le famiglie più povere, parola di Bankitalia

Di rimborsi Tari, da parte dei Comuni italiani che hanno applicato la tassa rifiuti due volte sulle pertinenze degli immobili, non c’è alcuna traccia. A farlo presente, in base ai dati a propria disposizione, è l’ADUC – Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, nel ricordare come sia passato quasi un mese da quando il Ministero dell’Economia ha emanato una Circolare che confermava l’illegittimità del doppio prelievo della quota Tari sulle pertinenze degli immobili con conseguente necessità di andare a rimborsare i cittadini.

Immobilismo dei Comuni e del Governo italiano sul rimborso della tassa rifiuti

L’Aduc però al riguardo rileva come i Comuni non stiano di certo facendo a gara per avviare la restituzione delle somme, così come dal Governo italiano non arrivano segnali forti anche perché, visto che siamo a fine legislatura, gli interessi dei partiti ora sono concentrati sulle Elezioni Politiche del 2018 a fronte di una campagna elettorale che, peraltro, in Italia è già iniziata da un bel pezzo.

E visto che chi fa da se fa per tre, l’Aduc, a partire dal pagamento della tassa rifiuti nel 2013, ricorda ai cittadini che il termine di prescrizione ai fini dell’ottenimento del rimborso è pari a 5 anni, il che significa che la prima scadenza è nel 2018, ovverosia alle porte.

Aduc monitorerà la situazione sul rimborso della tassa rifiuti

Fin da ora, di conseguenza, attraverso il proprio sito l’Aduc ha reso noto che sui rimborsi Tari non solo monitorerà con attenzione l’operato dei Comuni, ma fornirà assistenza ai cittadini al fine di poter ottenere indietro le maggiori somme pagate a causa degli errori di calcolo peraltro, come sopra detto, confermati anche dal MEF. Sulle richieste di rimborso Tari inviate dai cittadini alle Amministrazioni locali, l’ADUC ricorda altresì che il Comune ai sensi di legge dovrà fornire una risposta entro un termine massimo di 90 giorni.