Dopo il forte calo della vigilia, oggi martedì 10 gennaio del 2017 i prezzi del petrolio tentano un difficile rimbalzo. In particolare, attualmente il WTI viene scambiato a 52,11 dollari al barile con un rialzo dello 0,29% rispetto alle quotazioni della vigilia, mentre il Brent passa di mano a 55,09 dollari al barile con un aumento di prezzo pari allo 0,27%.
Dopo aver raggiunto l’area dei 55 dollari al barile, il WTI sembra essere proiettato a breve verso il test dei 60 dollari, ma non è detto che ciò possa accadere in quanto le variabili in gioco al momento sono tante. Quel che è certo, al momento, è il fatto che dal rialzo dei prezzi del petrolio al barile sono le compagnie petrolifere a guadagnarci, mentre a perderci sono gli automobilisti a partire da quelli italiani, che già da qualche settimana a questa parte pagano di più alla pompa la benzina ed il diesel. Di questo passo, inoltre, il prezzo del petrolio su livelli elevati rischia di erodere pure i margini di profitto delle compagnie aeree.
Intanto, sul petrolio e non solo, sembra essere in dirittura d’arrivo un importante accordo tra l’Italia e la Libia. L’intesa, in particolare, si basa sul terrorismo, sui migranti ed anche sulla lotta al contrabbando di idrocarburi mentre proprio per queste ore è prevista la riapertura dell’ambasciata a Tripoli.
Sotto la sponsorizzazione delle Nazioni Unite, il ministro Marco Minniti per perfezionare l’accordo si è recato proprio a Tripoli con l’obiettivo di incontrare Mohammed al-Taher Siyala, il ministro degli Esteri, ed il premier al-Serraj per quello che sembra essere da parte dell’Italia, in tutto e per tutto, un accordo politico a 360 gradi. E questo perché sui migranti, sul terrorismo e sul contrabbando di idrocarburi il nostro Paese è pronto a fornire non solo soldi e formazione, ma anche strumenti e mezzi navali e terrestri.