Pensioni, previdenza e stangata fiscale: allarme Unimpresa per i prossimi 3 anni

Dichiarazione dei redditi 2018 precompilata, importante scadenza il 23 luglio
Dichiarazione dei redditi 2018 precompilata, importante scadenza il 23 luglio

In assenza di spending review la spesa pubblica crescerà nei prossimi tre anni, dal 2017 al 2019, a causa in prevalenza dei maggiori costi per le pensioni e la previdenza a carico dello Stato italiano. Inoltre, contestualmente si rischia a causa dell’aumento delle tasse una stangata da 75 miliardi di euro.

E’ questa la fotografia che è stata scattata da Unimpresa in accordo con un Rapporto dell’associazione sul bilancio pubblico prendendo a riferimento la Nota di aggiornamento del Def, il Documento di economia e finanza, che è stata approvata dal Governo italiano in data 27 settembre del 2016.

Nel dettaglio, Unimpresa prevede un aumento della spesa pubblica di 30 miliardi di euro nei prossimi tre anni a causa di 40 miliardi di euro di maggiori costi per pensioni e previdenza che solo in parte saranno compensati dal tesoretto legato al calo degli interessi sul debito pubblico per un controvalore complessivo pari a 11 miliardi di euro circa.

Nonostante il Governo parli di tasse che scendono, dal Rapporto di Unimpresa non emergono stime incoraggianti per quel che riguarda la pressione fiscale visto che questa è attesa al 42,6% per il 2016, considerando il totale delle entrate dello Stato italiano rispetto al Pil, il prodotto interno lordo nazionale. Il dato sulla pressione fiscale addirittura crescerà al 42,8% nel 2017, per poi assestarsi al 42,7% nell’anno 2018 e nel 2019.

Il dato sulla pressione fiscale, inoltre, non cambia di molto se si include pure il bonus da 80 euro che è stato riconosciuto dal Governo Renzi ai lavoratori dipendenti. In tal caso, infatti, la pressione fiscale si attesterà nel 2016 al 42,1% per poi posizionarsi con una percentuale al 42,2% per tutto il triennio 2017-2019. In particolare, dai 493,1 miliardi di euro di quest’anno, per le entrate tributarie, si salirà a 505,8 miliardi nel 2017 ed a 530,9 miliardi di euro nel 2019. A generare l’aumento delle entrate tributarie fino al 2019 saranno in prevalenza le imposte indirette a partire dall’Iva.