Nello scorso weekend sono entrate in vigore in Italia, e nel resto d’Europa, le nuove norme legate al pagamento con moneta elettronica a partire dall’uso per i pagamenti, da parte dei consumatori, delle carte di credito.
Payment service directive 2 per acquisti online e nei negozi fisici
In particolare, da sabato 13 gennaio del 2018 è ufficialmente entrata in vigore la Psd2, ovverosia la Payment service directive 2 che, a tutela dei cittadini che acquistano e pagano online ed anche con carte e bancomat nei negozi, introduce una stretta contro i cosiddetti sovraprezzi, ovverosia costi aggiuntivi, spesso a sorpresa, legati all’uso della moneta elettronica rispetto al denaro contante.
In accordo con quanto è stato riportato dall’Agenzia di stampa AGI.it, la Payment service direttive 2, che da parte del Governo italiano è stata recepita alla fine del mese di dicembre del 2017, a conclusione di una riunione da parte del Consiglio dei Ministri, non riguarda solo la trasparenza e la protezione dei pagamenti con moneta elettronica da parte dei cittadini, ma anche delle aziende a partire proprio dai sovraprezzi.
Divieto di surcharge tassativo con la Psd2
La Psd2, infatti, impone come tassativo il cosiddetto divieto di surcharge, così come tra le novità introdotte c’è quella relativa alla possibilità di pagare alcune tipologie di beni e di servizi utilizzando il proprio credito telefonico.
In più, per incentivare l’uso della moneta elettronica al posto del denaro contante la direttiva europea mette i paletti pure alle commissioni interbancarie come segue: per i pagamenti con la carta di credito la commissione interbancaria non può superare lo 0,3% del controvalore della transazione, mentre per le carte di debito e per le carte ricaricabili la soglia massima per la commissione interbancaria scende allo 0,2%.
