La deflazione si riflette anche sulle pensioni che nel 2017 non saranno rivalutate. Questo è il risultato della deflazione, cioè del costo negativo delle merci, l’appiattimento dell’economia con la stagnazione dei consumi. In realtà, è peggio di questo: i consumi non sono stagnanti, sono in calo, come certificato dall’Istat ma il riflesso sulle pensioni è identico.
Gli assegni delle pensioni saranno, quindi, gli stessi dell’anno in corso, nessun aumento anche se, in realtà, se è vero che i prezzi al dettaglio sono in calo o tutt’al più fermi, altrettanto non si può dire per le bollette e lo sanno bene le tante, troppe persone che non sanno come arrivare alla fine del mese, pensionati in testa.
Un’altra scure pende sulla testa dei pensionati: esiste il concreto rischio che lo Stato vada al recupero in relazione alla deflazione registrata tra il 2014 e il 2015, riducendo le pensioni dello 0,1%.
Si tratta di somme esigue, anche in considerazione dell’entità media delle pensioni ma è un segnale di come vanno le cose: se da una parte viene fatta e strombazzata la notizia di un maggior sostegno economico ai pensionati, specialmente quelli con reddito basso, dall’altra i soldi li tolgono ma questo non ha da parte del Governo la medesima risonanza.
