Moody’s declassa il debito sovrano cinese dopo trent’anni di stabilità

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Fa già discutere la decisione di Moody’s di abbassare il rating del debito cinese, in attesa delle valutazioni delle altre agenzie.

Non era mai accaduto negli ultimi 30 anni, che Moody’s, una delle agenzie di rating più importanti al mondo, decidesse di declassare il giudizio sul debito della Cina. L’ultima valutazione diffusa nella mattinata di oggi, ha visto il debito sovrano cinese scendere dal livello AA3 al livello A1. Decisiva, in tal senso, la crescita del debito che starebbe per toccare quota 40% del Pil nazionale, in un contesto in cui l’economia di Pechino sta facendo segnare il passo.

Dunque, secondo Moody’s è stato opportuno alzare il profilo di rischio della Cina. Un evento che si può davvero definire storico e che rappresenta il chiaro sintomo di una inversione di tendenza dopo anni di vacche ‘grasse’ per l’economia cinese. L’ultima volta che Moody’s decise di abbassare il rating del debito sovrano cinese, fu nel novembre del 1989, subito dopo i fatti di Tienanmen e la rivolta di massa contro il regime. L’attuale rating della Cina è analogo a quello di Giappone, Israele e Arabia Saudita, dopo essere stato a lungo uno dei migliori al mondo. E’ ovvio che questa decisione ha portato ad un raffica di vendite alla borsa di Shangai che in mattinata cedeva lo 0,6% anche se la moneta cinese e il mercato dei bond non ne hanno risentito più di tanto.

Una decisione, l’abbassamento del rating cinese di Moody’s, che non è affatto piaciuta al ministro delle Finanze cinese, che ha ritenuto sovrastimato il rischio avendo basato la valutazione attraverso una ‘metodologia inappropriata’. Non mancheranno dunque le polemiche nei prossimi giorni, in attesa delle valutazioni che esprimeranno anche le altre agenzie di rating internazionali.