Mercato auto Europa a gennaio e previsioni di crescita vendite 2017

Mercato auto 2018 in Europa, discesa confermata anche a novembre
Mercato auto 2018 in Europa, discesa confermata anche a novembre

Il 2017 è iniziato bene in Europa per il mercato dell’auto con una crescita in doppia cifra pari al 10,1%. A metterlo in evidenza è l’Unrae, l’Unione delle case automobilistiche estere che operano in Italia con gennaio 2017 che rappresenta il 39-esimo mese in crescita per il settore rispetto agli ultimi 41. E per quel che riguarda le previsioni sulla crescita delle vendite per l’intero 2017, l’Acea, Associazione dei Costruttori europei, stima al momento che l’anno si possa chiudere con un +1%.

Mercato auto Europa gennaio 2017, Regno Unito al top dal 2005

Considerando i singoli Paesi europei, la Germania chiude il mese di gennaio del 2017 con una crescita delle immatricolazioni del 10,5%, il Regno Unito con un +2,9% e con immatricolazioni al top a gennaio come non si registrava dal 2005. Ed ancora, in Francia la crescita è stata del 10,6% e del 10,7% in Spagna.

Mercato auto Europa e rinnovo parco circolante, gli interventi strutturali funzionano

In termini numerici, nello scorso mese di gennaio del 2017 sono state immatricolate numero 1.203.958 auto con un incremento che, come sopra accennato, è stato del 10,1% rispetto alle 1.093.878 immatricolazioni dello stesso mese del 2016. Secondo il Direttore Generale dell’Unrae, Romano Valente, la crescita europea del mercato dell’auto si spiega da un lato con gli interventi strutturali che alcuni Paesi hanno messo a punto per accelerare il rinnovo del parco circolante, e dall’altro con le iniziative commerciali pianificate in altri Paesi del Vecchio Continente per dare spinta alla domanda di mercato.

Mercato auto aziendali, Unrae chiede soluzioni all’attuale asimmetria fiscale

E tutto ciò dimostra che, sempre secondo il Direttore Generale Valente, le famiglie sono interessate a sostituire l’auto. Inoltre, per quel che riguarda il mercato italiano, secondo l‘Unrae una ulteriore spinta al rinnovo del parco circolante potrebbe giungere dal canale delle auto aziendali se solo venisse risolta a livello fiscale l’asimmetria che sussiste rispetto ad altri Paesi europei.