Le indecisioni di Trump sull’Obamacare fanno crollare borse e petrolio

Trump ritira la riforma che avrebbe dovuto sostituire l’Obamacare e i mercati adesso non credono più nelle sue riforme.

Le titubanze di Trump hanno avuto conseguenze anche sulle borse asiatiche. Il neo inquilino della Casa Bianca ha, di fatto, ordinato l’immediato ritiro della riforma sanitaria ideata per sostituire l‘Obamacare in ossequio al programma annunciato in campagna elettorale. Un passo falso che ha fatto dubitare i mercati sulle reali intenzioni di Trump di voler davvero mettere mano ad un piano di riforme per rilanciare l’economia americana.

Quello che le Borse hanno interpretato come un parziale fallimento delle politiche della nuova amministrazione americana per quanto concerne il sistema sanitario ha avuto ripercussioni sugli indici di Borsa asiatici con Tokyo che alle 7,30 italiane perdeva l’1,53%. Debole anche il listino cinese e quello di Honk Hong che hanno perso quasi lo 0,40%, mentre Shangai si è sostanzialmente mantenuta stabile con un +0,6%.

Inevitabilmente risalgono i beni rifugio come l’oro che è salito dello 0,61% mentre in forte calo è il petrolio con il Wti americano che scende sotto i 48 dollari. Si indebolisce anche il dollaro rispetto a tutte le altre valute. Adesso è scambiato a 110,38 rispetto allo Yen (non toccava questi valori da novembre 2016) mentre il cambio con l’euro è quotato 1,0845 (-0,42%).

Sul petrolio pesa anche l’annuncio dato da Bloomberg di un incontro avvenuto tra alcuni esponenti dell’Opec a Kuwait City, che avrebbero deciso di prolungare il patto sul tetto massimo di produzione per altri 6 mesi a causa delle scorte che continuano a rimanere ingenti.
Una decisione che ha ottenuto l’adesione di Venezuela, Iraq, Kuwait, Angola e Algeria, mentre il ministro russo Novak si esprimerà in merito sono a fine aprile.