La Fed lascia i tassi invariati dopo i dati deludenti del Pil di inizio 2017

FED

Il rallentamento dell’economia americana ha indotto la Fed a lasciare invariati i tassi di interesse in attesa di una crescita più corposa.

Come era preventivabile, la Fed ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse che quindi oscilleranno in un range che va dallo 0,75% all’1%. La politica monetaria della Fed si conferma ancora di più improntata alle ‘maglie larghe’ come si evince dallo stesso comunicato emesso dopo 48 ore di riunione. E’ stato deciso dunque di non sacrificare la politica mirata a sostenere ancora la crescita dell’inflazione negli Usa, con una strategia monetaria che rimane ancora accomodante in attesa della crescita del numero dei posti di lavoro che negli ultimi mesi ha segnato il passo.

Risale al mese di marzo l’ultima decisione di rialzare di mezzo punto i tassi di interesse da parte della banca centrale americana. Fu quello il primo aumento dell’anno in corso e il terzo dall’anno 2006.
L’attuale mercato, secondo gli analisti, non presenterebbe le condizioni economiche per assorbire un nuovo rialzo dei tassi di interesse. Al momento permangono livelli ben al di sotto delle previsioni e delle aspettative, solo in presenza di dati macroeconomici confortanti si potrebbe optare per una inversione di rotta che al momento appare davvero prematura.

La Fed si è detta, in una nota ufficiale, preoccupata per la bassa crescita dell’economia americana, confermata anche dai dati del primo trimestre dell’anno. Si stima che l’inflazione nel 2017 dovrebbe toccare quota 2%, anche se alcuni analisti caldeggiano una revisione al ribasso di questo dato. Non si può negare che il Pil americano, rispetto all’andamento di quello europeo, abbia messo in mostra un rallentamento inatteso. Un dato che la Fed continua a considerare transitorio.