Inflazione 2017, pesanti ricadute sui bilanci delle famiglie italiane

Inflazione aprile 2018 in rallentamento, dati provvisori Istat
Inflazione aprile 2018 in rallentamento, dati provvisori Istat

In Italia occorre rilanciare il mercato del lavoro ed è nello stesso tempo è necessario far recuperare alle famiglie il potere d’acquisto. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione della Federconsumatori nel commentare i dati Istat sull’indice dei prezzi al consumo nel mese di maggio del 2017.

L’Istituto Nazionale di Statistica, in linea con le stime preliminari, ha infatti reso noto che il mese scorso su base annua l’inflazione è aumentata a +1,4% rispetto al +1,6% rilevato invece per la media dei prezzi riferita ai prodotti che presentano una più elevata frequenza di acquisto, in altre parole quelli che di norma mettono nel carrello le famiglie quando fanno la spesa.

La Federconsumatori sull’incremento dei prezzi fa presente come l’aumento non sia dovuto ad un rafforzamento della domanda interna, ma agli aumenti delle tariffe con conseguenti ricadute sui bilanci delle famiglie italiane. In merito l’Associazione dei Consumatori stima che con l’inflazione attuale a parità di consumi la maggior spesa per le famiglie si attesta in media a ben 414 euro medi annui. Ad accusare maggiormente l’effetto dei rincari sono i redditi medio-bassi ed in generale quelle famiglie dove le entrate mensili rappresentano per i figli e per i nipoti l’unica forma di welfare in quanto sono disoccupati.

Pure il Codacons, nel commentare i dati Istat, pone l’accento sul fatto che l’aumento dell’inflazione a maggio 2017 è frutto, in prevalenza, dell’aumento delle tariffe relative all’energia ed ai trasporti, ragion per cui l’aumento del costo della vita non è legato ad un rafforzamento dei consumi che, anzi, restano al palo anche perché le condizioni economiche delle famiglie italiane non stanno migliorando.