Industria alimentare accetta la sfida, produrre di più e sprecare di meno

Industria alimentare accetta la sfida, produrre di più e sprecare di meno
Industria alimentare accetta la sfida, produrre di più e sprecare di meno

Produrre di più e sprecare di meno. E’ questa la sfida che è stata accolta ed accettata dell’industria alimentare in concomitanza con la giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Ne dà notizia la Federalimentare nel precisare al riguardo come la doppia sfida legata ad una maggiore produzione ed a minori sprechi non presenti alcuna contrapposizione.

Ecco come produrre di più e sprecare meno cibo

Produrre di più è infatti necessario per sfamare la popolazione mondiale, mentre la lotta agli sprechi oltre al risparmio economico si spinge nella direzione della tutela dell’ambiente.

Stando agli ultimi dati di previsione che sono stati forniti dalla Fao, entro il 2050 la popolazione mondiale crescerà fino a toccare i 9 miliardi di persone, mentre per quel che riguarda gli sprechi occorre evitare quel che attualmente accade con 1,3 miliardi di tonnellate di cibo che ogni anno, in tutto il mondo, vanno a finire nella spazzatura. E solo in Italia, mette altresì in evidenza Luigi Scordamaglia che è il presidente di Federalimentare, buttiamo nella spazzatura cibo per ben 145 Kg pro capite.

Tra innovazione ed educazione per agricoltura, industria e consumatori

L’innovazione in agricoltura, l’uso di imballaggi sempre più tecnologici da parte dell’industria, e l’educazione rivolta al consumatore contro gli sprechi, secondo la Federalimentare, possono fare la differenza.

In questa direzione, non a caso, si spinge LIFE – Food.Waste.StandUP che è un progetto che è co-finanziato dalla commissione europea, e che si basa proprio sull’informazione e sulla sensibilizzazione.

Federalimentare è capofila del progetto insieme alla Federdistribuzione, all’Unione Nazionale Consumatori ed al Banco alimentare. Tra le soluzioni innovative per la riduzione di sprechi di cibo, ad esempio, si può pensare ai ri-porzionamenti ed anche all’inserimento in etichetta delle indicazioni di conservazione.