Forex, sterlina choc: vale meno di 1 euro tra errori, Brexit e speculazione

Forex, sterlina choc, vale meno di 1 euro tra errori, Brexit e speculazione
Forex, sterlina choc, vale meno di 1 euro tra errori, Brexit e speculazione

Quelli attuali sul mercato forex sono giorni alquanto difficili per la sterlina inglese che è arrivata a valere meno di 1 euro tra errori, veri o presunti, la Brexit e la speculazione finanziaria legata proprio all’uscita del Regno Unito dall’Ue dopo il clamoroso esito del referendum.

In questi giorni, inoltre, a rincarare la dose è stata il primo ministro Theresa May che sull’uscita del Regno Unito dall’Ue ha parlato di una possibile ‘hard brexit, overosia di un addio all’Unione europea in una maniera tutt’altro che soft.

Il crollo repentino della sterlina, tecnicamente definito come ‘flash crash’, ha chiaramente innescato una fase di forte volatilità sul mercato dei cambi. Il forte ribasso del pound, tra l’altro, ha portato la valuta britannica a toccare ed aggiornare il nuovo minimo storico non solo nei confronti dell’euro, ma anche del dollaro americano come non si rilevava da oltre 30 anni.

In pratica la settimana scorsa, probabilmente a causa di un errore tecnico legato ad un algoritmo, nell’arco di pochi minuti la sterlina ha perso oltre il 6% in una fase di mercato caratterizzata da scarsa liquidità che, di conseguenza, ha agevolato il crollo sul mercato forex. La Banca d’Inghilterra sta già investigando sull’accaduto, ma che si tratti di un errore o meno, in ogni caso la vicenda conferma come tra le major del mercato forex la sterlina sia al momento, senza ombra di dubbio, la valuta che è più vulnerabile.

Da parte dei pessimisti il crollo della sterlina inglese viene visto come l’anticamera di una crisi valutaria ancor più profonda considerando il fatto che con la Brexit il Regno Unito uscirà dal mercato comune e dalle condizioni di libera circolazione delle persone sul territorio Ue. Così come con la Brexit per le aziende britanniche potrebbero emergere grossi problemi nel vendere i beni ed i servizi in Europa.