Errore dichiarazione dei redditi, Agenzia delle Entrate pubblica pratico vademecum

Errore dichiarazione dei redditi, Agenzia delle Entrate pubblica pratico vademecum
Errore dichiarazione dei redditi, Agenzia delle Entrate pubblica pratico vademecum

Se arriva una lettera dell’Agenzia delle Entrate su errori riscontrati dal Fisco sulla dichiarazione dei redditi, cosa fare? Ebbene, per questo ed altro sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate è stato pubblicato ‘L’Agenzia ti scrive: lettera di invito a regolarizzare possibili errori’, un pratico vademecum sulle comunicazioni del Fisco, ovverosia sulle cosiddette lettere di compliance con particolare riferimento agli errori che sono stati commessi sul 730 2014 e sul modello Unico Persone fisiche 2014, in entrambi i casi, quindi, riferiti all’anno di imposta 2013.

L’Agenzia delle Entrate, per quel che riguarda le lettere di compliance, ricorda che queste sono state introdotte da qualche anno a questa parte al fine di rafforzare il dialogo tra il Fisco ed il contribuente. Nelle lettere il Fisco fa presente gli errori e/o le anomalie riscontrate prima che l’Amministrazione finanziaria dello Stato possa poi procedere con un eventuale accertamento. Ricevuta la lettera il contribuente può inviare documentazione finalizzata a sanare la posizione su informazioni fino a quel momento sconosciute al Fisco, oppure, verificata ed accertata la giusta pretesa tributaria, è possibile sanare la posizione pagando il dovuto fruendo di uno sconto sulle sanzioni attraverso l’istituto del ravvedimento operoso.

Le lettere di compliance vengono inviate quando il Fisco rileva che ci sono redditi che non sono stati dichiarati, o che sono stati dichiarati solo in parte, dai redditi di lavoro dipendente o di pensione, ai redditi derivanti da contratti di locazione di immobili, e passando per i redditi di capitale derivanti da utili corrisposti da società di capitale o enti commerciali in accordo con quanto riporta il Quotidiano telematico dell’Agenzia delle Entrate FiscoOggi. Rientrano tra i redditi contestati nelle lettere di compliance pure gli assegni periodici corrisposti dal coniuge separato o divorziato, i redditi di partecipazione in società, associazioni fra artisti e professionisti, imprese familiari, aziende coniugali, ed altri redditi che spaziano dai redditi diversi ai redditi di impresa derivanti da plusvalenze e sopravvenienze attive, e fino ad arrivare ai redditi da lavoro autonomo.