E-commerce: Amazon nel mirino del Fisco italiano, avrebbe evaso tasse per 130 milioni

Commercio al dettaglio luglio 2018 al palo, vendite online fuori dal coro
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Dopo Google ed Apple, il Fisco italiano ha ora messo nel mirino Amazon, il colosso americano dell’e-commerce dopo che, in base a quanto emerso dalle indagini condotte dalla guardia di finanza, sarebbe stata accertata una presunta evasione fiscale per 130 milioni di euro su un fatturato nell’arco di cinque anni pari a 2,5 miliardi di euro.

L’annuncio relativo alla presunta evasione fiscale, da parte della società di Jeff Bezos, è arrivato praticamente in concomitanza con il rilascio dei dati trimestrali caratterizzati da profitti in forte crescita. Amazon, infatti, ha archiviato il primo trimestre fiscale del 2017 con profitti che, a $ 724 milioni, hanno fatto registrare anno su anno un balzo del 41% con il titolo che a Wall Street, intanto, flirta con la quotazione record dei 1.000 dollari per azione.

Detto questo, la risposta di Amazon in merito alla presunta evasione fiscale non si è fatta attendere visto che la società, in primis, ha messo in evidenza come le tasse si paghino in rapporto agli utili generati e non ai ricavi. Inoltre, il colosso americano ha ribadito di pagare, in ogni Paese in cui opera, tutte le imposte dovute, ed ha altresì fatto presente che il business retail offre margini di profitto bassi, essendo altamente competitivo, e che gli utili societari nel nostro Paese si sono mantenuti bassi in ragione degli ingenti investimenti che sono stati effettuati negli ultimi anni.

In merito Amazon ha infatti sottolineato che in Italia dal 2010 ad oggi sono stati effettuati investimenti per un controvalore complessivo di oltre 800 milioni di euro a fronte di oltre 2.000 dipendenti che sono occupati nel nostro Paese con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.