Disagio occupazionale per 4 milioni 492 mila persone, Rapporto Fondazione Di Vittorio

Garanzia Giovani 2018, 1,3 milioni i Neet registrati al programma
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In Italia ci sono quasi 4,5 milioni di persone, per la precisione 4 milioni 492 mila, che si trovano in modo involontario nella cosiddetta area del disagio occupazionale in quanto svolgono un lavoro che, anziché a tempo pieno e indeterminato, è temporaneo o comunque a tempo parziale.

Lavoratori a tempo parziale, +45,5% rispetto al 2007

Il dato sulle persone in disagio occupazionale in Italia emerge da una ricerca effettuata dalla Fondazione Di Vittorio che, tra l’altro, sottolinea come rispetto al 2007 i lavoratori involontariamente non a tempo pieno siano aumentati del 45,5%.

Per genere, con una percentuale pari al 26,9%, il disagio occupazionale è maggiore per le lavoratrici rispetto ai lavoratori con il 15,2%, mentre su base territoriale, rispetto ad una media nazionale del 20% sul totale degli occupati, il disagio è minore al Nord con il 17,7% rispetto al Sud Italia con il 26,9%.

Giovani lavoratori in testa al disagio occupazionale

Per fascia d’età, e c’era da aspettarselo, il disagio occupazionale colpisce maggiormente, con una percentuale pari a ben il 60,7% sul totale dei lavoratori, i giovani di età compresa tra i 15 ed i 28 anni quando, nel 2017, la percentuale era di ben 21 punti percentuali più bassa. A seguire ci sono i lavoratori dai 25 ai 34 anni con il 32% rispetto al 19% che è stato rilevato nel 2007.

Pure l’istruzione incide sul disagio occupazionale dei lavoratori che è al 22,8% per chi non ha più della licenza media, mentre la percentuale scende di 5,3 punti per i lavoratori che hanno una formazione universitaria. Per settore economico, invece, quelli dove il tempo parziale coinvolge quasi 4 lavoratori su 10 sono quelli relativi ad ‘alberghi e ristoranti’ e ad ‘altri servizi collettivi personali’.