Commissioni bancarie record in Italia

Credito bancario novembre 2018, effetto spread sui tassi di interesse
Credito bancario novembre 2018, effetto spread sui tassi di interesse

Al giorno d’oggi non sono tanti gli italiani che riescono a risparmiare qualcosa dalle entrate mensili, la crisi continua a mordere, nonostante tutti i proclami ottimistici di tanti politici secondo i quali il nostro Paese va bene, la situazione è migliorata e ci stiamo avviando verso l’uscita dal tunnel. Le tasche della gente la vedono diversamente, è difficile avere fiducia che le cose nell’immediato futuro miglioreranno se si vede la disoccupazione che non migliora, i giovani che non trovano lavoro e sono costretti a pesare sui genitori che sono a loro volta in difficoltà, che i soldi per affrontare le spese mensili non bastano.

Esistono comunque i fortunati e non sono poi nemmeno così pochi, che riescono a mettere da parte qualcosa ma anche in questo caso le cose non vanno precisamente bene. Chi mette i soldi in banca, con la condizione attuale dei tassi di interesse, a fine anno si accorge di avere eroso il capitale, invece di aver guadagnato qualcosa e la responsabilità di questo è, in buona parte, dovuto ai costi di commissione bancaria.

Da tempo diverse associazioni di consumatori denunciano un eccesso nei costi di commissione praticata dalle banche e ora arriva la conferma da parte dell’autorevole CGIA di Mestre con uno studio elaborato su dati della BCE. Le commissioni bancarie in Italia sono di molto superiori a quelle degli altri Paesi Europei.

Il valore complessivo in denaro delle commissioni bancarie si aggira sui 30Miliardi di Euro con una percentuale rispetto al totale delle commissioni nette del 36,5%Dietro di noi la Francia con il 32,9, l’Austria al 27,5%, la Germania al 26,2 e i Paesi Bassi con il 17%. I costi per i correntisti bancari, dal 2008 al 2015 sono aumentati del 20%, molto distanziata la Gran Bretagna all’11,5% e la Spagna al 6,5%. In Germania, Belgio e Olanda, i costi sono addirittura diminuiti.

Le banche, soprattutto a fronte della diminuzione di guadagni dovuta all’andamento degli interessi, causa della mancata convenienza di investimenti finanziari, cercano il guadagno, e lo trovano, nelle tasche dei propri correntisti. Torneremo a mettere i soldi nel materasso come facevano tanti anni fa i nostri nonni e bisnonni? A conti fatti sarebbe un bel risparmio nel corso dell’anno, anche a fronte della ventilata volontà delle banche di chiedere ai propri correntisti un sovrappiù di 25 Euro a fine anno per risanare le finanze.