Camere di commercio, nuovo assetto snello ed efficiente per il sistema camerale

Piccolo commercio in panne, allarme Confesercenti che chiede rivoluzione fiscale
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Con la riforma Madia prima, e con il decreto del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda poi, è pronto il nuovo assetto per il sistema delle Camere di Commercio in virtù di un profondo processo di riorganizzazione. Su tutto il territorio nazionale, infatti, le Camere di Commercio passano da 105 a 60 e nello stesso tempo eserciteranno nuove funzioni strategiche legate alla formazione, all’orientamento, alla digitalizzazione ed anche alla valorizzazione del turismo e del patrimonio culturale in accordo con quanto messo in risalto da Unioncamere con una nota. Grazie al decreto legislativo 219 del 2016 del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, la riorganizzazione del sistema camerale garantirà a regime risparmi annui che sono stimati in ben 50 milioni di euro.

La riorganizzazione interesserà pure le aziende speciali delle Camere di Commercio, che passano da 96 a 58, e le sedi secondarie per le quali è prevista una riduzione del 20% che permetterà di liberare negli immobili una superficie complessiva pari a 400 mila metri quadrati circa che potrà essere messa a reddito. Inoltre, la riorganizzazione del sistema camerale porterà pure ad una variazione significativa della dotazione organica delle Camere Commercio che passerà dalle 8.800 unità del 2016 alle 6.700 unità a regime nel 2019.

Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere, ha messo in evidenza come la riorganizzazione del sistema delle Camere di Commercio rappresenti un passaggio storico, e come sia tutto pronto per supportare i progetti di ammodernamento delle imprese partendo ad esempio dal cavalcare la grande sfida dell’economia 4.0. In più, le Camere di Commercio hanno già aperto nuovi cantieri per avvicinare i giovani al mercato del lavoro e per dare valore alla ricchezza dei territori attraverso il turismo e la cultura.